pubblichiamo il racconto delle giornate del campo estivo 2014 al centro Amal Al Mustakbal
Lunedi 18 agosto
Con la giornata di oggi si chiude il campo estivo 2014 presso il Centro Amal Al Amustakbal di Aida. Le attivita’ svolte in questi dieci giorni sono state presentate in una serata conclusiva che ha visto la partecipazione numerosa delle famiglie dei bambini. I canti dei bimbi sono riusciti a coprire il rumore degli spari provenienti dalla porta del campo profughi. La festa non si e’ fermata nonostante gli scontri iniziati verso le 15 del pomeriggio. Gia’ ieri i militari israeliani hanno tentato invano di entrare nel campo, bloccati pero’ dai sassi degli shebab. Ieri sera un’ esplosione ha rotto il silenzio serale di Aida. Un’azione , come abbiamo potuto osservare questa mattina, ha provocato alcuni danni al muro della vergogna che, nonostante tutto, e’ ancora in piedi. Il muro condiziona pesantemente la vita dei giovani palestinesi limitandone gli spostamenti e le prospettive.
Aisar, del campo profughi di Aida, ha 10 anni e oggi ha letto una sua lettera indirizzata a tutti i bambini specialmente a quelli valsusini. Commentarlo limiterebbe il messaggio, per questo lo riportiamo per intero:
“Io sono Aisar del campo profughi di Aida e ho 10 anni. A tutti i bambini del mondo, in particolare a quelli della Val Susa.
Abbiamo imparato che voi state male come noi; noi per colpa del muro dell’apartheid che ha diviso la Palestina e voi in Val Susa per il treno che ha rubato la terra dei vostri contadini e anche vostro il sorriso. Da noi c’è l’occupazione sionista, da voi c’è l’occupazione borghese. Mano per mano resisteremo, mano per mano raggiungeremo la libertà. ”
Da Aida fino alla Val Susa.”
Centro Amal al Mustakbal
Gli Shebab dell’Aida Camp
Radio Amal Rossa
Domenica 17 Agosto
La mattinata di oggi al centro Amal al Mustakbal si conclude in modo molto produttivo.
I bambini hanno scritto dei messaggi, come segno di vicinanza ai coetanei val susini.
Inoltre, si sono cimentati nel disegnare il treno ad alta velocita’ paragonato spesso, dai bimbi stessi, al muro dell’apertheid.
La speculazione sia economica che politica che caratterizza entrambe le dinamiche, ci rende fiduciosi slla realizzazione in futuro di progetti condivisi tra le due realta’.
Nel pomeriggio ci siamo diretti ad Al Halil {Hebron} dove abbiamo potuto toccare fisicamente l’essenza dell’occupazione. La sua particolarita’ sta nella presenza di colonie israeliane nel centro storico della citta’. Shuhada Street, in passato un’importante via del mercato arabo, ora e’ chiusa alla maggior parte dei palestinesi per consentire l’accesso ai coloni.
Gli edifici che si dislocano in questa via sono completamente vuoti; non a caso, questa zona, viene chiamata la “Ghost Town” resa tale dalla pulizia etnica attuata dai sionisti.
Ma Shuhada Street e’ riempita da ben altre cose tra cui militari israeliani, ebrei ortodossi e cartelloni di propaganda dell-IDF {Israel Defense Forces} .
Tornati ad Aida la nostra abitudinaria assemblea organizzativa e’ stata interrotta da un violento boato nel Campo. Tra gli allarmi impazziti delle auto ci e’ giunta notizia di una forte azione contro il Muro. Domani daremo maggiori aggiornamenti.
Con la Palestina nel Cuore
Thaura Att’al nassr
Centro Amal al Mustakbal
Gli Shebab dell’Aida Camp
Radio Amal Rossa
Dopo un giorno di pausa il centro Amal Al Mustakbal e’ tornato a vivere riempito dall’euforia dei bambini di Aida. Le attivita’ della mattinata sono state destinate alla preparazione della festa finale del campo estivo prevista per lunedi 19 che vedra’ come ogni anno la partecipazione delle famiglie. Il centro sara’ ancora una volta un luogo aperto alla comunita’ del campo profughi all’insegna dei valori di memoria, lotta, istruzione e divertimento per i bambini . Inoltre, questa giornata prevedera’ un momento di scambio culturale tra noi compagni/e e tutti i palestinesi del campo che crediamo essere un valore aggiunto sia per noi che per loro. Nell’ottica di cio’ abbiamo presentato ai bambini, grazie al sostegno dei compagni e compagne palestinesi, un progetto che prevede la collaborazione con il movimento NO Tav in Val Susa. Attraverso filmati, storie e le magliette stesse che sempre indossiamo; i bambini del centro si sono confrontati. cosi, in modo diretto per la prima volta con le nostre lotte territoriali. Questo momento e’stato importante per riflettere quanto le dinamiche che determinano la devastazione del territorio valsusino siano per alcuni versi vicine a quelle palestinesi. Chiaro quindi che la resistenza, per noi come per loro, sia doverosa.
Prosegue senza sosta la solidarieta’ del centro Amal al Mustakbal con il popolo gazawi: dopo medicinali, vestiti , acqua, oggi anche numerosi libri per bambini sono stati inviati verso la Striscia.
In ultimo una piacevole novita’: fino a Betlemme e’ andata in onda la prima trasmissione di Radio Amal Rossa sulle frequenze “ex israeliane” del campo profughi .
Con la Palestina nel Cuore
Thaura Att’al nassr
Centro Amal al Mustakbal
Gli Shebab dell’Aida Camp
Radio Amal Rossa
Venerdì 15 Agosto – settimo giorno
Come ogni venerdì in tutta la Cisgiordania, oggi, subito dopo la preghiera di mezzogiorno, partendo dalla mosche principale di Betlemme per le strade ha sfilato il corteo contro l’occupazione. Di seguito scontri tra le milizie israeliane e i manifestanti L’esercito ha risposto al lancio di sassi degli shebab con gas lacrimogeni e proiettili di gomma talvolta sparati con il silenziatore. Alcuni scontri ci sono stati anche ad Aida nei pressi della chiave più grande del mondo del diritto al ritorno dei profughi palestinesi nelle proprie case. Gli effetti del gas israeliano sono immediati e provocano bruciore sulla pelle e sugli occhi. Il canto del muezzin fa da sottofondo e molti bambini scendono in strada armati di fionde, molte delle quali costruite con tubi dell’acqua.
Verso le 18 ci siamo diretti alla Betlehem Arab Society for Reablitation di Beit Jala dove abbiamo aiutato gli infermieri del posto a selezionare ed inscatolare i beni raccolti dall’ospedale destinati a Gaza. Principalmente c’erano vestiti, coperte e cuscini ma anche beni di prima necessità. La solidarietà verso i gazawi è tanta e la quantità di scatoloni lì presenti ne è la prova. Inutile dire quanto abbia fatto piacere il poter contribuire per ribadire direttamente la nostra vicinanza alla gente di Gaza.
Con la Palestina nel cuore, fino alla vittoria!
Gli shebab del campo profughi di Aida
centro Amal al Mustaqbal
Radio Amal rossa
Report dal campo estivo: 14 agosto, sesto giorno
Giovedì 14 agosto, sesto giorno di campo estivo
Ore 23 circa. Interrompiamo bruscamente la stesura del nostro report sentendo degli spari. All’urlo di “jewsh” capiamo da subito dell’arrivo dei soldati israeliani all’interno del campo profughi. Immediatamente tutti gli shebab scattano fuori dalle case pronti a difendere il campo. Già da subito dopo il primo sparo abbiamo notizia di due feriti. Abbiamo notizia di circa 60 arrestati negli ultimi giorni in tutta la Cisgiordania. Gli arrestati sono accusati di essere membri di Hamas.
Mentre continuiamo a scrivere sentiamo spari vicini al centro.
Dopo un’ora circa sappiamo dell’arresto di un giovane shebab di Aida : 3 soldati in borghese, nel pieno del campo profughi, gli hanno dapprima sparato ad entrambe le gambe e lo hanno portato via immediatamente con un furgoncino. Ad aspettarli ai margini dell’Aida Camp, ci sono altre 2 furgoni e numerosi soldati. Lunedì 4 agosto lo stesso ragazzo era riuscito a sfuggire all’arresto grazie alla resistenza degli shebab del campo profughi, che fino alla prima mattina hanno contrastato l’invasione dei soldati.
Tornando alla giornata che sta terminando, oggi è continuato il lavoro con i bambini del centro in sostegno alla popolazione di Gaza. Abbiamo raccolto ancora dei video in cui hanno letto messaggi indirizzati ai pari età gazawi. A questi si sono aggiunte le foto scattate nel corso della mattinate durante il laboratorio di fotografia, progetto nato nel campo estivo dello scorso anno.
La mattinata è continuata con un pranzo e un momento di confronto con le donne palestinesi che ci affiancano in questi giorni. Le donne in Palestina hanno un ruolo fondamentale nella resistenza quotidiana portata avanti da questo popolo, e l’impegno delle donne del centro Amal al Mustakbal ne sono un esempio. In particolare le due maestre nonostante abbiano famiglie numerose, riescono a valorizzare il ruolo della donna all’interno di contesti lavorativi e di impegno sociale.
Nel pomeriggio per le strade di Aida si è snodato un corteo appoggiato da tutte le forze politiche presenti nel campo profughi che promuoveva il boicottaggio di prodotti israeliani.
Con la Palestina nel cuore
Thaura att’all nassr
Amal al Mustakbal
Gli shebab dell’Aida Camp
Radio Amal Rossa
Lunedi 11 Agosto, terzo giorno di campo estivo
Dopo una devastante mattinata al centro, dove la forza “distruttiva” dei bambini non è controllabile neppure dall’avanzato sistema di difesa israeliano, nel pomeriggio ci siamo diretti verso Beit Jala, presso l’ospedale “Bethlehem Arab Society For Rehabilitation”, dove da qualche settimana sono ricoverati alcuni feriti di Gaza. L’ospedale è situato su una collina, circondato dalle colonie israeliane tra cui Ghilo, A A’ar Ghilo, che ci permette di cogliere l’essenza dell’occupazione, ma “gode” anche di una panoramica più ampia, da cui si puo’ osservare Betlemme e lo stesso campo di Aida. Tra campi coltivati, alberi di ulivi e il bianco delle case si erge il muro dell’apartheid costruito nel 2004 che, come un serpente striscia verso il nord della Cisgiordania. Lunghi fiumi di asfalto collegano tra loro ammassi di edifici quali sono le colonie, che spiccano silenziose sulle alture come a voler controllare anche dall’ alto le vite di chi è oltre il muro.
Dagli occhi dei gazawi si percepiva riconoscenza, ma anche incredulità, tanto da spingere un ragazzo quindicenne mutilato ad un piede a fotografarci scherzando mentre lo intervistavamo. Se per noi tanto è sembrato assurdo toccare con mano la follia umana, per loro è stato difficile realizzare che c’è ancora qualcuno pronto a non dimenticarli e a riconoscere l’ingiustizia. Il popolo della Striscia è stato spesso abbandonato e cancellato dai libri di storia, ma finchè ci sara’ qualcuno pronto a mettersi in gioco e a non rinnegare questa causa il popolo palestinese non sarà mai solo.
La casa dovrebbe essere il luogo più sicuro del mondo, ma non lo è a Gaza. Il signore che abbiamo visitato ha perso un braccio e una gamba mentre tentava di preparare il caffè nel giardino della propria abitazione. Un paramedico anch’esso ricoverato qui può raccontare la sua storia dopo essere fortunatamente sopravvissuto ad un attacco aereo israeliano. L’ambulanza in cui lavorava è stata investita da schegge e detriti dovuti ad un’esplosione avvenuta nelle vicinanze. I medici si stanno rivelando ancora una volta essere degli eroi che resistono ogni giorno rischiando la propria vita per rischiarne altre. Numerose e diverse tra loro sono le storie, accomunate però dalla stessa vergogna perpetrata dallo stato sionista: una di queste ce l’ha raccontata un ragazzo di Jabalia, gravemente ferito mentre soccorreva i suoi vicini già bombardati qualche minuto prima. Ma anche in West Bank la situazione, seppur su un altro livello, non cambia. Ad al-Kahlil (Hebron) nelle scorse settimane è stato teatro di violenti scontri con i soldati israeliani, a seguito dell’uccisione di un giovane del campo profughi di Al Arqub. Stesso paese da qui proviene il diciottenne che oggi abbiamo avuto la possibilità di ascoltare all’ospedale di Beit Jala, dopo essere stato ferito da un cecchino israeliano.
Noi italiani in Palestina, assieme ai/alle compagni/e baschi/e, esprimiamo la nostra più sincera vicinanza e fratellanza verso la popolazione gazawi, da cui abbiamo molto da imparare. In questi giorni noi shebab del campo di Aida, con i/le compagni/e del centro Amal al Mustakbal, tanto ci siamo attivati per non cadere nell’oblio dell’occupazione. Nel pomeriggio abbiamo realizzato alcuni murales al di fuori del centro. Il poter condividere nelle strade la quotidianità del campo è stata per noi fonte di ricchezza.
Questa intensa giornata si chiude con due immagini: l’anziano gazawi mutilato che ci ha regalato un enorme sorriso parlandoci della propria famiglia che si è salvata; il giovane di Al Arqub che, nonostante tutto, afferma di voler continuare a combattere Israele fino alla liberazione della Palestina.
Thaura Att’ Al Nassr- Con La Palestina Nel Cuore
Gli Shebab del campo profughi di Aida
centro Amal Al Mustaqbal
Radio Amalrossa
Domenica 10 Agosto, secondo giorno di campo estivo
Il numero dei bambini è aumentato notevolmente oggi! Il centro Amal al Mustaqbal questa mattina ha ospitato circa 60 bambini di età compresa tra i 3 e 12 anni; le maestre li hanno divisi in gruppi ciascuno dei quali prende il nome di una città o di un quartiere della striscia di Gaza, ovvero Rafah Shujaia Khuzahaa Jabalia. Questi sono i luoghi scelti che ogni mattina vengono ricordati con un canto di incitamento assegnato ad ogni gruppo che esprime tutta la vicinanza alla popolazione della Striscia. Tra le varie attività i bambini con l’aiuto delle insegnanti hanno costruito un legame seppur simbolico con i coetanei gazawi tramite lettere e disegni. È interessante notare come riescano a dedicare in modo così tanto sentito questo momento a quei bambini e a quelle persone a cui la brutalità dell’occupazione tenta di ostacolare ogni tipo di contatto: ma la solidarietà tra palestinesi va oltre le barriere imposte da Israele ed ogni minuto trascorso con un bimbo di Aida rende te alunno e loro insegnanti. Parti di questi momenti saranno raccolti in un video che verrà realizzato durante tutta la durata del campo estivo. I bambini inoltre hanno disegnato e poi ritagliato una cartina geografica della Palestina storica curata nei minimi dettagli a dimostrazione del forte attaccamento alla propria terra . Una terra violentata che molti hanno deciso di difendere anche rifiutandosi di vendere o comprare prodotti israeliani. Oggi a Betlemme alcuni compagni sono entrati in un negozio noto per la vendita di prodotti israeliani attaccando degli adesivi che invitavano al boicottaggio, consegnando una lista dei gazawi feriti e ricoverati nell’ospedale di Betlemme. Inoltre alcuni ragazzi di Aida hanno bloccato un furgone che trasportava prodotti israeliani dell’ Etnuva e Nestlè destinati al campo profughi. Nelle attività pomeridiane il muro esterno del centro Amal al Mustaqbal è stato imbiancato e su di esso, sotto le bandiere di Palestina, antifascismo e Euskal Herria è stata scritta un frase che da oggi tutti possono leggere:
WE ARE ALL GAZA – KULLUNA GAZA
Gli shebab dell’Aida camp Amal al Mustaqbal Center Radio Amal Rossa
Sabato 9 Agosto – Inizia il summer camp al centro Amal Al Mustaqbal
E’ Iniziato il campo estivo 2014 nel centro Amal al Mustaqbal, nel campo profughi di Aida (Betlemme) all’insegna della solidarietà verso la popolazione della Striscia di Gaza. I giorni scorsi hanno visto grande tensione in tutta la Cisgiordania e lo stesso campo ha rischiato di non svolgersi quest’anno, ma nonostante tutto, il primo giorno ha visto la partecipazione di ben trenta bambini, più di quanto ci si aspettasse, segno di un popolo che vuole andare avanti e resistere. Le attività per iniziare sono state improntate sulla conoscenza reciproca e sulla presentazione dando modo ai bambini di raccontarsi, ma anche di esprimere la propria vicinanza a Gaza. Il lavoro, organizzato in più gruppi di bambini, ha prodotto messaggi e disegni da mandare nella Striscia da accompagnare alla raccolta di medicinali e abiti promossa dal centro stesso nelle settimane precedenti. Molta è la solidarietà verso Gaza in West Bank e i bambini del campo di Aida non sono da meno, segno di una Palestina che, seppur divisa dall’occupazione, è in realtà molto unita. I volti della Palestina sono molti, dalla Cisgiordania a Gaza agli arabi del’48, ma la sofferenza e la visione del futuro che possiamo percepire è la stessa, esprimibile nei carri armati e nelle bandiere palestinesi che possiamo ritrovare molto spesso nei disegni dei bambini. L’assemblea organizzativa del campo si è tenuta con le insegnanti del posto, fautrici anch’esse a proprio modo di una resistenza alternativa che passa però dalla visione del futuro dei bambini e dalla creazione di una indipendenza non solo fisica, ma anche e soprattutto culturale. L’esserci confrontati con delle palestinesi, maestre, ma donne prima di tutto, ci arricchisce molto e ci aiuta a sviluppare una visione della resistenza diversa da quella che i media internazionali ci presentano. Nel pomeriggio abbiamo avuto la possibilità di fare un giro di conoscenza della storia e dei luoghi di Aida con dei compagni baschi, già impegnati nella loro lotta locale, dandoci modo di poter riflettere su una lotta internazionale condivisa. Insomma, è stata una giornata all’impronta del confronto tra varie realtà apparentemente lontane che insieme stanno vivendo il centro all’interno del quale sono stati affissi cartelli multilingue (in arabo, euskira e italiano), segno di una resistenza internazionale e di una prospettiva di futuro condiviso. Gli Shebab del campo profughi di Aida Centro Amal Al Mustaqbal Radio Amalrossa
TOTALE SOLIDARIETA’ AGLI ATTIVISTI DI AIDACAMP… come fare per partecipare ai viaggi in sostegno della popolazione palestinese???
Da un anno cerco di contattare via mail FREEPALESTINE ma il mio messaggio non viene letto perche’ non sono iscritto alla mailing list…
come faccio a iscrivermi alla mailing list???