Sabato 27 settembre manifestazione per la Palestina

I giovani palestinesi in Italia aderiscono alla manifestazione nazionale per la Palestina indetta dal Coordinamento delle Comunità Palestinesi di Italia il 27 settembre a Roma ore 14:30 Piazza della Repubblica sulla base della seguente piattaforma:

 Chiediamo a tutti coloro solidali con le lotte di giustizia e libertà di partecipare alla manifestazione nazionale per denunciare l’ennesimo massacro di Gaza e il progetto sionista di colonizzazione della Palestina, per sostenere la resistenza palestinese e chiedere la Liberazione della Palestina storica e il Ritorno ai loro villaggi per tutti i profughi palestinesi.

Condanniamo la politica di pulizia etnica che lo stato sionista  perpetra dal momento della sua progettazione e fondazione con la complicità della comunità internazionale.  Condanniamo fermamente l’assedio sotto cui è tenuta la Striscia di Gaza dal 2006 culminato nell’ultimo agghiacciante massacro cominciato l’8 luglio scorso. Il bilancio delle vittime è tragico  più di  2.100 morti di cui 536 bambini; 11.000 feriti, di cui 3.000 bambini; più 1.800 orfani; oltre 100.000 sfollati e la drammatica distruzione di infrastrutture pubbliche inclusi ospedali, scuole e cerntrali elettriche. Con i valichi chiusi e l’embargo in atto sarà difficile fare entrare materiali per la ricostruzione ma la comunità internazionale continua a disinteressarsi di queste tragiche violazioni.

Le istituzioni politiche e i media internazionali continuano colpevolmente ad “ignorare” la violenza sionista costantemente perpetrata contro il popolo palestinese nella Palestina storica ed in esilio. La colonizzazione della Palestina infatti continua ancora più aggressiva ed impunita, con la costruzione di insediamenti, esproproazioni, arresti arbitrari e torture in Cisgiordania, vessazioni e continui attacchi a Gaza, e con politiche di apartheid e discriminazione nei territori estirpati con la forza nel 1948.

Denunciamo indignati i crimini sionisti e la complessità delle politiche coloniali, iscritte in un progetto neoiperialista e neoliberale globale. Siamo consapevoli, infatti, che la causa di liberazione Palestinese è parte della lotta contro ogni forma di oppressione politica, militare ed econonica imposta sui popoli del mondo.

Le complesse logiche e strategie coloniali sioniste hanno volontariamente confuso la lotta palestinese di liberazione e giustizia con un semplice processo di state-building: hanno trasformato il movimento di resistenza in un apparato quasi-statale, dipendente dall’occupante e dai suai alleati, costretto e a scendere a compromessi con il suo colonizzatore garantendone paradossalmente la sicurezza e divenedo così colpevolmente incapace di sostenere i principi della lotta Palestinese. Queste drammatiche trasformazioni sono state volute e cercate da chi ci opprime e si sono cristallizzate nei “negoziati di pace”, in particolare con gli “Accordi di Oslo”. Denunciamo con forza l’incapacità della leadership palestinese tutta di opporsi a tale strumentalizzazione della lotta di liberazione e ripudiamo ogni “collaborazione” e “cooperazione” con l’occupante.

Condanniamo quindi  la deriva autocratica delle forze politiche palestinesi tutte, e la tragica crisi politica in cui hanno costretto il nostro popolo. Questa paralisi istituzionalizza la frammentazione politica e sociale che il progetto coloniale sionista ha per decenni tentato di imporre sul nostro popolo e rimane una cinica strategia, orchestrata dall’occupante per indebilire la nostra lotta, che si alimenta della vergognosa, corrotta corsa al potere dei diversi attori politici palestinesi. Denunciamo perciò l’illegittimità dell’attuale classe politica palestinese incapace di rappresentare le istanze politiche e sociali del popolo, esigiamo che il movimento di liberazione torni ad essere davvero garante della nostra causa di giustizia e liberazione, che torni ad essere un movimento popolare rivoluzionario, di resistenza  anticoloniale.

Ripudiamo qualsiasi strategia politica, interna ed internazionale, che non rispetti  la storica l’unità politica del nostro popolo intorno alla resistenza fino alla liberazione totale e al ritorno per tutto il popolo palestinese.

  •      Contro la colonizzazione  sionista  di tutta la Palestina – Stop all’embargo di Gaza ed ad ogni forma di occupazione ed oppressione in tutta la Palestina.
  •      Contro la complicità politica ed economica  della comunità internazionale.
  •      Contro ogni politica di collaborazione con il colonizzatore sionista e la strumentalizzazione della lotta di liberazione palestinese
  •      Sostegno totale e incondizionato alla resistenza popolare arabo-palestinese, in tutte le sue forme, nella Palestina storica ed in esilio.
  •      Diritto al ritorno ai propri villaggi per tutti i profughi palestinesi
  •      Libertà per  tutti i prigionieri palestinesi
  •      Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni (BDS) contro Israele. No a qualsiasi accordo militare, economico e politico tra Italia e Israele. Sì a sanzioni politiche ed economiche internazionali  contro Israele come fu per il Sud Africa.

I giovani palestinesi

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13 settembre manifestazione nazionale a Capo Frasca

L’occupazione militare della Sardegna rappresenta un sopruso che dura da sessanta anni e che non siamo più disposti a tollerare.
La nostra terra è ridotta a un campo di sperimentazione militare in cui diventa lecita qualsiasi soglia di inquinamento e viene testata qualsiasi tecnica di sterminio.
Col passare del tempo lo Stato italiano intensifica il ritmo e il peso delle esercitazioni militari.
L’occupazione militare rappresenta la negazione più evidente della nostra sovranità nazionale e impedisce uno sviluppo socio-economico indipendente del nostro popolo, condannando la Sardegna all’infamante ruolo di area di servizio della guerra.
Vogliamo che la Sardegna diventi un’isola di pace e che il suo territorio sia assolutamente indisponibile per le esercitazioni di guerra, di qualunque esercito (compreso quello italiano) e sia interdetto a qualunque attività o presenza connesse con chi usa la guerra per aggredire altri popoli o per crimini contro i civili, colpendo ospedali, scuole, rifugi per sfollati e abitazioni civili.
Chiediamo che la Sardigna sia immediatamente e per sempre interdetta all’aviazione militare israeliana.

Invitiamo tutto il popolo sardo, le associazioni, i partiti e i comitati ad aderire e partecipare alla manifestazione indetta a Capo Frasca il prossimo 13 di settembre per pretendere a gran voce:
– Il blocco immediato di tutte le esercitazioni militari.
– Chiusura di tutte le servitù, basi e poligoni militari con la bonifica e la riconversione delle aree interessate.

A Manca pro s’Indipendentzia, Sardigna Natzione Indipendentzia, Comitato Sardo Gettiamo le Basi, Comitato Su Giassu, Comitato Civico Su Sentidu

Incendio al poligono di Capo Frasca
 Come arrivare alla manifestazione

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Ciao Simone

Riceviamo e pubblichiamo un breve omaggio a Simone Camilli, giovane reporter di Pitigliano, ucciso insieme ad altri 4 uomini palestinesi mentre riprendeva il tentativo di disinnescare una bomba israeliana inesplosa a Gaza dopo il bombardamento della scorsa estate.

Un omaggio a Simone

E’ passato qualche giorno dalla tragica uccisione di Simone e con un pò di calma volevamo scrivere questa lettera aperta collettiva a firma di vari abitanti di Pitigliano e della zona. In realtà per varie questioni è doveroso dire che molti e molte di noi non lo conoscevano o lo conoscevano poco, come non conoscevano l’importanza dei suoi lavori; ora forse, con molto rispetto, in questi giorni abbiamo conosciuto parte della sua vita, parte della passione che lo sosteneva nel suo difficile lavoro, parte dell’amore che sinceramente provava per il popolo Gazawi. Con lui abbiamo scoperto la storia delle 4 persone che hanno perso la vita con lui: Ali Shedha Abu Afash, che lavorava con Simone e i tre artificieri Tayassir Al-Hum, Hazem Abu Murad, Bilal Sultan. Abbiamo scoperto anche l’importanza del loro lavoro in un territorio martoriato dagli ordigni israeliani che spesso hanno come obbiettivo proprio loro. Eh si chi poteva immaginare che in una realtà come la Palestina gli artificieri fossero importanti come i chirurghi in ospedale; O la realtà di bombe fatte apposta per uccidere chi le disinnesca.

Sono passati diversi giorni e abbiamo avuto modo di conoscere meglio, grazie anche al lavoro di Simone, l’occupazione militare in Palestina e la brutalità dell’operazione Protective Edge. Abbiamo letto con commozione la lettera del maestro Ramy Balawi che ringraziava Simone per quello che ha fatto per la sua terra martoriata. Ora forse oltre al dolore per la perdita di un giovane uomo di 35 anni come per la vicinanza nei confronti della sua famiglia, possiamo dire che hanno strappato a tutti e a tutte un uomo di grande dignità che ha scelto di restare in un momento difficile probabilmente per essere la voce di chi voce non ha.

Vorremmo tutti e tutte rendergli omaggio con qualcosa di piccolo ma importante e con rispetto pensiamo che lo avrebbe apprezzato. Vogliamo iniziare una campagna di sottoscrizione con il popolo Gazawi che vive sotto assedio permanente e ci piacerebbe pensare che il consiglio comunale di Pitigliano come le Associazioni del paese, come la Piccola Gerusalemme si sentissero incoraggiati a rendere omaggio a Simone ricordando che rappresenta per noi tutti e tutte una vittima dell’occupazione israeliana in Palestina come le oltre duemila dall’inizio dell’ultima operazione Protective Edge.

Alessandro Meo, Verusca Pezzati, Lorenzo Olivotto, Federica Pannega, Marco Santoro, Elena Gelli, Marco Magro, Stefania Cini, Michele Amoroso, Paola Rovai, Agnes Eszeny, Marcello Baraghini, Martina Bernardini, Luca Federici, Roberta Morettoni, Daniela Pavonio, Juan Miguel Ortiz Lamuela, Gianluca Lumini, Marco Magro, Raffaella Roncaglia, Giuseppe Pinzi, Claudio Scaia.

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Aida camp – summer camp 2014

pubblichiamo il racconto delle giornate del campo estivo 2014 al centro Amal  Al Mustakbal

Lunedi 18 agosto
Con la giornata di oggi si chiude il campo estivo 2014 presso il Centro Amal Al Amustakbal di Aida. Le attivita’ svolte in questi dieci giorni sono state presentate in una serata conclusiva che ha visto la partecipazione numerosa delle famiglie dei bambini. I canti dei bimbi sono riusciti a coprire il rumore degli spari provenienti dalla porta del campo profughi. La festa non si e’ fermata nonostante gli scontri iniziati verso le 15 del pomeriggio. Gia’ ieri i militari israeliani hanno tentato invano di entrare nel campo, bloccati pero’ dai sassi degli shebab. Ieri sera un’ esplosione ha rotto il silenzio serale di Aida. Un’azione , come abbiamo potuto osservare questa mattina, ha provocato alcuni danni al muro della vergogna che, nonostante tutto, e’ ancora in piedi. Il muro condiziona pesantemente la vita dei giovani palestinesi limitandone gli spostamenti e le prospettive.

handalaAisar, del campo profughi di Aida, ha 10 anni e oggi ha letto una sua lettera indirizzata a tutti i bambini specialmente a quelli valsusini. Commentarlo limiterebbe il messaggio, per questo lo riportiamo per intero:

“Io sono Aisar del campo profughi di Aida e ho 10 anni. A tutti i bambini del mondo, in particolare a quelli della Val Susa.

Abbiamo imparato che voi state male come noi; noi per colpa del muro dell’apartheid che ha diviso la Palestina e voi in Val Susa per il treno che ha rubato la terra dei vostri contadini e anche vostro il sorriso. Da noi c’è l’occupazione sionista, da voi c’è l’occupazione borghese. Mano per mano resisteremo, mano per mano raggiungeremo la libertà. ”

Da Aida fino alla Val Susa.”

Centro Amal al Mustakbal

Gli Shebab dell’Aida Camp

Radio Amal Rossa

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Antisionismo è antifascismo

imageANTISIONISMO E’ ANTIFASCISMO

Noi giovani del Fronte Popolare di Aida Camp, Betlemme, Palestina, rigettiamo al mittente ogni parallelismo tra la lotta di liberazione del popolo palestinese e la feccia fascista.

Sionismo e fascismo sono due facce della stessa medaglia, il capitalismo, quindi rifiutiamo in blocco qualsiasi tipo di sostegno da chi da sempre si è posto come braccio armato del padronato e a difesa del capitale.

Non accettiamo perciò alcun sostegno da chi sfrutta il dramma del popolo gazawi, quindi palestinese, solamente per propagare odio razziale e antigiudaico fine a sostenere i suoi meschini interessi.

Da sempre combattiamo e combatteremo l’occupazione sionista, non la presenza ebraica in Palestina.

CONOSCIAMO BENE I NOSTRI NEMICI!
INTIFADA FINO ALLA VITTORIA!

Giovani del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina – Aida Camp

 

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Roma: azione alla sede della HP

imageOggi 5 agosto un gruppo di antifascisti e antifasciste di roma solidali con la palestina è andato a trovare i lavoratori e le lavoratrice della società di informatica HP per denunciare la connivenza dell’azienda con l’occupazione e l’apartheid che lo Stato d’Israele perpetra da 66 anni sulla popolazione palestinese. L’HP è infatti complice nella fornitura di servizi di controllo ai check point, fornisce sistemi informatici all’esercito e alla marina israeliana, realizza carte biometriche per la schedatura di chi vive in Israele e in Palestina. Oggi è un mese dall’inizio dei bombardamenti dello stato d’Israele sulla popolazione inerme di Gaza. E’ anche un mese in cui in tutto il mondo si stanno svolgendo manifestazioni di solidarietà alla resistenza palestinese. Manifestazioni che si stanno concretizzando anche in azioni di protesta e boicottaggio. A Birmingham questa mattina hanno occupato la fabbrica della Elbit, produttrice di armi israeliane, in Italia lanciamo una campagna di boicottaggio dei prodotti della HP, computer, stampanti, scanner finchè la multinazionale non romperà ogni contratto ed ogni fornitura a chi opprime, uccide e imprigiona la popolazione palestinese.

no agli accordi militari tra italia e israele
rifiuta l’apartheid

antifascisti e antifasciste

imageHewlett-Packard
“Expanding Possibilities”
in massacri, occupazione militare e colonialismo in Palestina

Un mese di bombardamenti incessanti, un massacro dalle proporzioni incalcolabili.
Oltre i numeri delle persone assassinate o ferite, oltre disastri e distruzioni che avranno effetto anche quando droni, motovedette, carri armati e caccia bombardieri finiranno di tormentare e spezzare le vite della popolazione palestinese a Gaza, l’assedio ed il progetto coloniale di Israele continueranno a “bassa intensità”, per nascondersi davanti la comunità internazionale.

E’ proprio nel quotidiano di violenze e angherie volte all’espansione coloniale sionista, che la Hewlett-Packard trae profitto, fornendo sistemi informatici al Ministero della Difesa israeliano e tecnologie per il controllo del movimento ai checkpoint a Gaza e in Cisgiordania.
L’attrezzatura HP è in dotazione al sistema carcerario e all’esercito israeliano, oltre ad essere impiegata nello sviluppo tecnologico delle colonie, ad esempio con il progetto “Smart City” ad Ariel.
Chissà cosa racconteranno a chi lavora nelle sedi come questa, per una Multinazionale che utilizza competenze e scienza per rifornire un esercito impegnato in 66 anni di massacri e pulizia etnica.

imageOggi siamo qui per disturbare la normalità con la quale Hewlett-Packard trae profitto dall’economia di guerra e dall’oppressione israeliana, forti di numerose iniziative simili a questa in tutto il mondo, come l’occupazione, di questa mattina, della sede di Elbit Systems a Birmingham, fornitrice di armi e sistemi di controllo.

Dal 2005, la popolazione palestinese ha fatto appello a tutti coloro che non vogliono essere complici, in silenzio, del sistema di Apartheid israeliano e dell’occupazione militare della Palestina.
L’appello al boicottaggio è un grido che sta risuonando nelle coscienze di migliaia di persone che, smettendo di acquistare i prodotti ed informando il prossimo, stanno arrecando danni economici e d’immagine a tutte le compagnie che scelgono di “firmare” l’oppressione israeliana.
Il logo del “HP” inizia ad essere associato a qualcosa di semplicemente rinunciabile e sostituibile con altri centinaia di marchi.

imageContinueremo a proporre il boicottaggio di ogni prodotto Hewlett-Packard, finché la multinazionale non romperà ogni contratto ed ogni fornitura a chi opprime, uccide ed imprigiona la popolazione palestinese.

Con Gaza e la Palestina intera nel cuore

Boicottiamo Israele – Boicottiamo Hewlett-Packard
Rifiutiamo l’Apartheid – BDS fino alla vittoria

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2 agosto, Piazza Navona, presidio solidale con la Palestina

Disertiamo il massacro a Gaza
Disarmiamo Israele
Solidarietà alla popolazione palestinese

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L’instancabile fame di morte e distruzione dello stato israeliano, che da ormai 24 giorni bombarda e occupa militarmente la Striscia di Gaza, non sarebbe possibile senza l’appoggio internazionale di cui gode lo stato sionista.

Anche l’Italia si rende complice di questo massacro, scegliendo la strategia più sfacciata e crudele per schierarsi al fianco d’Israele: consegnando 2 velivoli militari M-346 firmati Finmeccanica, dei 30 promessi allo stato sionista, ed organizzando esercitazioni militari congiunte sui cieli della Sardegna.
Finmeccanica, fiore all’occhiello dell’industria italiana, approfitta del massacro a Gaza come laboratorio di sperimentazione di armi micidiali per consolidare il suo prestigio tra i mercanti di morte delle multinazionali degli armamenti.

Intanto, per mantenere l’apparenza da “italiani brava gente”, la Ministra Mogherini promette che l’Italia destinerà 1,65 milioni di euro ad ONG che lavorano nella cooperazione internazionale a Gaza, per generi di prima necessità e medicinali, in un paradossale ed ipocrita giro di soldi che finanzia sia la distruzione e l’annientamento di una popolazione, che i successivi aiuti umanitari.

Vogliamo rompere il silenzio complice delle istituzioni italiane,smascherare la finta equidistanza, portare la voce di Gaza assediata e sotto le bombe, ai governanti di questo paese.

Ricordare, ancora una volta, che gli accordi bilaterali tra Italia e Israele saldano, da anni, una complicità colpevole con la brutale occupazione sionista e con il lascito di morte e miseria che ne consegue.

Per questo proprio mentre l’Italia si prepara al mega evento di Expo 2015, in cui Israele celebrerà i suoi “miracoli” in campo agricolo sulla terra sottratta alla popolazione palestinese, vogliamo scendere nuovamente in piazza per opporci a queste continue e proficue collaborazioni, attraverso le quali, Israele tenta di nascondere all’opinione pubblica, la ferocia del colonialismo che impone alla popolazione palestinese,riscrivendo la storia e normalizzando un’occupazione militare che dura ormai da 66 anni.

Sosteniamo la campagna internazionale di Boicottaggio Disinvestimento e Sanzione,
con la popolazione palestinese, fino alla liberazione e al ritorno!

La Palestina chiama e Roma risponde!

Sabato 2 agosto, ore 19
Presidio a Piazza Navona davanti al Senato
Nessuna complicità con gli oppressori
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we teach life, sir di Rafeef Ziadah

Vi riproponiamo questa bellissima poesia di Rafeeh Ziadah scritta dopo Piombo fuso ma che oggi risulta ancora mostruosamente attuale.

Comincio con questa poesia, che ho scritto mentre cadevano le bombe su Gaza. Ero la responsabile dell’ufficio stampa della coalizione e stavo lavorando molto nell’organizzazione: restavamo svegli fino alle 6 di mattina cercando di perfezionare ogni suono. E alla fine della giornata, come sapete molti palestinesi si stancano e cominciano a pronunciare la “p” come “b”. Così ‘Palestinians’ diventa “Balestinians” . Per questo mi ero esercitata con la “p” tutta la notte, e il giorno dopo uno dei giornalisti mi domanda: “Non pensi che tutto andrebbe meglio se smetteste di insegnare ai vostri figli a odiare?” Non l’ho insultato, sono stata molto cordiale, ma ho scritto questa poesia per rispondere a questo tipo di domande che a noi palestinesi vengono poste in continuazione.

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Aggiornamenti da Gaza – Operazione Protective edge

Da Meri Calvelli

10404429_10153075609232564_5232559520354278_nGaza 8 agosto 2014 – dopo tregua – purtroppo ricomincia l’inferno

Oggi è un mese esatto dall’inizio dell’attacco Operazione “Protective edge” 1938 le vittime accertate fino a questo momento gran parte civili di cui 460 bambini e 246 donne.
Dopo 72 ore di di tregua, realizzata per dare la possibilità alle parti di discutere un cessate il fuoco duraturo nel rispetto delle richieste di ognuno, siamo giunti ad un nulla di fatto. Nessuno ha accettato anche solo una delle richieste avanzate. Da una parte Israele ha chiesto il disarmo incondizionato ad Hamas; dall’altro le forze palestinesi unite hanno chiesto l’apertura dei confini di Gaza, la possibilità di navigare e muoversi nel resto del mondo come tutti gli esseri umani.

Niente di questo è stato anche solo presto in considerazione; nessuna valida mediazione e’ stata in grado di poter dare una risposta immediata a queste richieste. Altresi, sono iniziati subito i confronti armati dall’una e dall’altra parte. Un ennesimo bombardamento dentro Gaza che dice aver colpito strutture militari ma che portano in obitorio un altro corpo di un bambino e altri feriti.
Dall’altra parte barrage di missili caduti sulla zona sud di Israele senza fare vittime. Di nuovo al via la mattanza armata, tra la gente che ancora non sa dove e come ripararsi.

Non e’ possibile pensare alla continuazione di questo scontro………

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Giovani Palestinesi – 26 luglio – appello all’azione!

Giovani palestinesi in Europa appello all’azione: Contro i crimini sionisti in Palestina, sostegno alla Resistenza palestinese

PYM logo (2) 2
L’orrore dei crimini sionisti in Palestina ha raggiunto livelli terrificanti. In pieno giorno, i sionisti stanno massacrando le famiglie, bombardando alla cieca case, cliniche e moschee a Gaza.
Quello che abbiamo di fronte è un regime coloniale,che usa il suo potere per schiacciare la volontà di un popolo a resistere. In questa lotta sbilanciata tra una ideologia razzista e l’eroica resistenza del popolo palestinese, i governi europei, ancora intrappolati nei loro vecchi retaggi coloniali, hanno chiaramente affermato la loro posizione a sostegno del regime sionista.
La lotta in corso a Gaza e in tutta la Palestina è nostra: è una lotta per far prevalere la giustizia su un progetto coloniale che mira a cancellare il popolo Palestinese, è una lotta contro il colonialismo in tutte le sue forme e manifestazioni.
Questa lotta non terminerà fino a che Gaza non sarà liberata dall’assedio, la colonizzazione della Palestina storica non verrà smantellata, e i sionisti non smetteranno di imprigionare e torturare il nostro popolo.
Questa lotta sarà vinta solo quando saremo tutti uniti intorno ad una visione condivisa che si basi sui principi di dignità, giustizia e liberazione della Palestina!

La resistenza in Palestina trova sostegno nella nostra mobilitazione, nelle strade, e nel rafforzamento, in tutto il mondo, della campagna di boicottaggio di Israele e sanzioni contro lo stato sionista. Siamo chiamati a prenderci le nostre responsabilità, è nostro dovere organizzarci rimanendo autonomi, è nostro dovere unificare tutto il sostegno sincero e incodizionato alla nostra causa!

Noi, giovani palestinesi in Europa, chiediamo una giornata di azione, ovunque in Europa, Sabato 26 Luglio

-Contro l’aggressione di Gaza e di tutta la Palestina – Stop all’embargo
-Sostegno totale e incondizionato alla resistenza palestinese, in tutte le sue forme
-Libertà per tutti i prigionieri palestinesi
-Supporto per la campagna BDS – Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni contro Israele
-Contro la vergognosa complicità europea

Giovani Palestinesi in Italia, PYM Francia, PYM Swezia, PYM Spagna, GUPS Francia, GUPS-Athene (Grecia), Palung Danimarca, Asociación de Amistad Palestina-Granada Turab (Spagna)
Appello giovani palestinesi in europa (Ing)
link per aderire all’appello

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