L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite CHIEDE che Israele interrompa e demolisca il muro costruito nei Territori Occupati Palestinesi, Gerusalemme est compresa, in deroga alla linea di confine stabilita dall’armistizio del 1949 e che contravviene a importanti norme di diritto internazionale. (A/ES-10/L.15; A/RES/ES-10/13 del 21 Ottobre 2003)
Guarda il video realizzato da stopthewall.
La costruzione del muro israeliano di separazione ha avuto inizio il 16 Giugno 2002. Per la maggior parte la barriera, che ultimata dovrebbe superare i 750 Km, e’ costituita da un muro in cemento alto 8 metri, fossati, filo spinato e recinzione elettrificata; e’ dotato di numerose torri di controllo, sensori elettronici, sistemi di rilevazione termica e telecamere, torrette per i cecchini e strade per le vetture di pattuglia.
La mappa piu’ recente del percorso del muro, ultimata nel novembre 2003 e pubblicata dalla “Campagna contro il muro dell’Apartheid”, rivela che una volta completato il muro quasi il 50% della popolazione della Cisgiordania sara’ danneggiata attraverso perdita della terra, imprigionamento in ghetti, o isolamento in aree di fatto annesse ad Israele.
Israele afferma che il muro e’ una struttura temporanea volta a separare fisicamente la Cisgiordania da Israele al fine di prevenire gli attacchi suicidi contro i cittadini israeliani. Comunque, la collocazione del muro (che in alcuni punti si spinge fino a 6 Km all’interno del territorio palestinese) e la lunghezza progettata (attualmente di 750 Km, nonostante il confine con Israele si limiti a meno di 200 Km), suggeriscono l’idea che si tratti di un altro tentativo di confiscare la terra palestinese, agevolare un’ulteriore espansione coloniale e ridisegnare unilateralmente i confini geopolitici, incoraggiando al tempo stesso un esodo palestinese dovuto all’impossibilita’ di sostentarsi attraverso la propria terra, di raggiungere le scuole e i posti di lavoro, di avere un accesso adeguato alle fonti d’acqua o recarsi nei centri di assistenza sanitaria.