Manifestazione a Nabbi Saleh

Almeno 6
dimostranti sono rimasti feriti tra cui alcuni attivisti israeliani  il 22 gennaio
da proiettili di gomma sparati da militari
israeliani per disperdere uno dei tradizionali raduni del
venerdì contro il Muro dell’Apartheid fra Cisgiordania e
Israele. Sei persone (tre uomini e tre donne) sono state arrestate. Al consueto raduno del venerdi erano presenti circa 400 persone quando verso le 12.30 l’esercito israeliano in modo provocatorio è entrato nel centro del villaggio di Nabbi Saleh, a nord di Ramallah, iniziando a sparare pallottole di gomma. Gli incidenti sono avvenuti
proprio nelle ore in
cui in città cominciava un nuovo incontro fra il presidente
dell’Autorità nazionale palestinese (Anp), Abu Mazen (Mahmud
Abbas), e l’emissario americano per il Medio Oriente, George
Mitchell, impegnato nell’ennesima missione nella regione per
cercare di rianimare il processo di pace.
L’incontro – che segue di un giorno i colloqui di Mitchell in
Israele – si svolge in un’atmosfera di attesa per il pressing
che l’inviato di Barack Obama sta esercitando su Abu Mazen al
fine di cercare di convincerlo a tornare al tavolo del
negoziato, ma senza previsioni di svolte immediate. Come
conferma l’esito di una riunione dei vertici dell’Anp tenuta giovedi, nella quale è stata ribadita la richiesta
preliminare di un congelamento totale degli insediamenti ebraici
nei Territori palestinesi certificato dalla comunità
internazionale: richiesta rivolta inizialmente a Israele anche
dall’amministrazione Obama, ma poi abbandonata in cambio della
moratoria parziale (di 10 mesi e nella sola Cisgiordania,
senza includere i progetti in corso e tanto meno Gerusalemme
est) concessa dal premier Benyamin Netanyahu.


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