da Nena-news
Knesset: boicottaggio alla gogna
Approvato martedi il disegno di legge che definisce “criminale” qualsiasi attività critichi le politiche di Israele nei territori occupati. Anche una pagina su face book che invita i consumatori a boicottare i prodotti delle colonie sarà considerata illegale.
La Commissione Costituzione e Diritto della Knesset, il Parlamento israeliano, ha approvato martedi l’istituzione del ‘Boycotting Bill’, un disegno di legge che prevede la criminalizzazione di qualsiasi azione critica o attività che mira a mettere in discussione le politiche di Israele nei territori occupati palestinesi. Una legge destinata a colpire tutti coloro che avviano, incoraggiano o forniscono assistenza o informazioni sulle campagne di boicottaggio, disinvestimento e sanzioni contro Israele.
Si tratta di una prima seduta, ma da mesi le organizzazioni israeliane in difesa dei diritti umani hanno definito il disegno di legge “un passo ulteriore verso processi legislativi anti-democratici”. La legge infatti bolla come “attività di natura criminale” qualsiasi azione che metta in discussione le politiche che Israele porta avanti nei territori occupati e nei confronti della popolazione civile palestinese, con l’accusa che tali attività possono incoraggiare o supportare il boicottaggio di Israele.
I cittadini israeliani o residenti di Israele potrebbero essere citati in giudizio da chi è stato leso dal boicottaggio (aziende, compagnie, singoli proprietari), trovandosi costretti a pagare una ammenda fino a 30.000 shekel (circa 7,700 dollari) senza che l’accusa presenti alcuna prova del danno arrecato; in più la parte “offesa” potrà chiedere che venga pagato un importo supplementare attraverso una causa di tipo civile, a seconda del danno stabilito dai tribunali israeliani.
Il disegno di legge venne introdotto la scorsa estate in Parlamento, su iniziativa della destra nazionalista, da 25 parlamentari e in particolare dai deputati Ze’ev Elkin (Likud), David Rotem (Israel Beitenu), e Daliya Izzik (Kadima), per criminalizzare tutte le attività di boicottaggio o persino sostegno al boicottaggio all’interno o all’esterno di Israele. In realtà il disegno di legge è stato avviato dalla lobby Land of Israel presso la Knesset, ricevendo da subito un ampio appoggio dai membri dei diversi partiti politici. La legge è già stata approvata al Parlamento in prima lettura lo scorso 14 luglio e ha generato immediato sdegno e proteste tra gli stessi attivisti israeliani, perché mette a repentaglio la sopravvivenza di molte organizzazioni, tra cui la coalizione israeliana di Donne per la Pace, New Profile, Boicottaggio dal di dentro (Boycott from Within).
Oltre a criminalizzare le associazioni e ONG israeliane, la legge ha come obiettivo le associazioni e i singoli residenti arabi di Israele che condividono e partecipano ad attività di boicottaggio delle merci prodotte da aziende israeliane che si trovano su territorio palestinesi. E mira anche ad agire come deterrente nei confronti degli accademici israeliani che hanno aderito alla campagna internazionale di boicottaggio accademico.
E’ in particolare la formulazione vaga del disegno di legge, a preoccupare le associazioni israeliane, dal momento che estende la definizione delle attività bollate come “a sostegno del boicottaggio”, criminalizzandole, ad un’ampia serie di iniziative che normalmente una ONG o un’associazione in difesa dei diritti umani porta avanti; in questo modo la pubblicazione di informazioni riguardanti le violazioni dei diritti umani perpetrate da Israele nei territori palestinesi, il monitoraggio dell’espansione delle colonie così come la pubblicazione di mappe delle colonie, o semplicemente una pagina su face book che sostiene la BDS, diventeranno attività illegali e quindi perseguibili dalla legge.
Eilat Maoz, coordinatrice della Coalizione delle donne per la pace, ha dichiarato ieri in un comunicato stampa: “Si tratta di un ulteriore passo, dal momento che il governo non è ancora soddisfatto con la già presente persecuzione delle organizzazioni di sinistra ma cerca appunto di mettere a tacere i cittadini e di rendere illegale qualsiasi atto di protesta”. Nena News
L’ultima uscita del governo israeliano che mette fuorilegge il boicottaggio è il segno che questo sta creando seri problemi all’economia del paese. Ed è stata accolta con ondate di protesta dentro e fuori il parlamento. Molti sono ormai gli israeliani che hanno capito che il loro governo sta scovando la fossa proprio ad Israele, con questa politica di oppressione, massacro e cancellazione dei diritti dei palestinesi: la democrazia stessa in Israele se non è agli goccioli, ha sicuramente perso ogni credibilità anche agli occhi dei suoi stessi cittadini, nonostante la massiccia propaganda. Il movimento internazionale di boicottaggio dei prodotti isreiani del mondo, infatti mi sembra stia crescendo notevolmente. E’ forse l’unica arma questa che ha la gente senza armi, cioè la schiacciante maggioranza.
basta c e l avete con israele cosa a fatto siete invidiosi ???
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