20.01.2012
Tratto e tradotto da +972 Scritto da: Mairav Zonszein
Tre palestinesi cittadini israeliani che studiano al “Jerusalem College of Engineering (JCE)” sono stati arrestati mercoledì per aver, secondo l’accusa, minacciato altri studenti che stavano per partecipare ad una conferenza di Shimon Peres, presidente israeliano.
Mentre loro stessi boicottavano apertamente la conferenza, il loro arresto è stato il risultato di un reclamo registrato nei loro confronti per minacce e istigazione.
Loro hanno comunque dichiarato di essere stati arrestati per aver chiamato al boicottaggio della conferenza stessa.Sono stati messi agli arresti domiciliari dalla corte ed espulsi da Gerusalemme per una settimana così da impedirgli di parlare agli altri studenti.
I nomi di 2 tra i 3 arrestati sono: Khalil Gharra di Jit e Rafat Shaban di Majd Al Koroum. Secondo Arab news e Ynet, i tre studenti scrissero sulla pagina Facebook del college che non avrebbero partecipato all’incontro – di fatto, secondo i rapporti, non un singolo studente arabo ha partecipato all’evento.
Altri studenti hanno commentato che questa è stata una lampante violazione dei loro basilari diritti di libertà d’espressione, affermando che si tratta di una conseguenza della “Boycott Law” che è entrata in vigore lo scorso Luglio.
La “Boycott Prohibition Law” trasforma in reato civile il fare appello pubblicamente al boicottaggio di qualsiasi impresa o istituzione israeliana, sia dentro i confini del 1967 che nella West Bank sotto occupazione.
La legge autorizza chiunque si senta danneggiato dal boicottaggio, sia contro Israele che contro un’istituzione o un territorio israeliano, di citare in giudizio la persona o l’organizzazione che ha lanciato l’appello, senza dover portare alcuna prova dei danni. Da quando la legge è entrata in vigore l’anno scorso, provocando sia lo sdegno della sinistra israeliana e delle organizzazioni per i diritti umani e sia della comunità ebraica americana, non si riscontravano ancora violazioni o azioni legali.
Nessuno può essere arrestato per fare appello al boicottaggio e il distretto della polizia di Gerusalemme ha dichiarato che ha compiuto gli arresti solo dopo un reclamo da parte di studenti minacciati da altri studenti. Ancora questa storia sembra “puzzare” dell’essenza della “Boycott Law”, non essendo neanche chiaro cosa abbiano fatto questi studenti per essere querelati con l’accusa di minacce e istigazione. Non è neanche chiaro chi abbia sporto denuncia.