At-Tuwani – Alle 11:30 del 18 giugno il DCO (District Coordination Office: la sezione dell’esercito israeliano che si occupa dell’amministrazione civile dei territori palestinesi occupati) ha consegnato nel villaggio palestinese di Tuba cinque ordini di fermo dei lavori che coinvolgono le proprietà di due delle tre famiglie che vi abitano.
Gli abitanti della comunità avranno tempo fino al 9 Luglio per fare ricorso alla Corte Suprema e tentare di impedire che tali provvedimenti vengano convertiti in ordini di demolizione esecutivi.
Gli ordini coinvolgono complessivamente 20 persone e contano: tre tende, un servizio igienico di lamiera, un complesso per le pecore e un padiglione per quanto riguarda la prima famiglia; una tenda usata come magazzino, una tenda con pavimentazione in cemento e una casa di proprietà della seconda famiglia.
Infine sono stati consegnati ordini di stop ai lavori a dieci pannelli solari e una turbina elettrica donati nel 2010 dalla ONG israeliana Comet-Me. Gli obiettivi perseguiti da quest’ultima sono la crescita sociale ed economica delle comunità locali attraverso il supporto materiale e la sostenibilità ambientale.
Le famiglie palestinesi di Tuba hanno già subito un’ evacuazione forzata da parte dell’esercito israeliano nel 1999, nell’ambito di un piano di evacuazione della Firing area 918 (ancora oggi area di esercitazioni militari).
Il villaggio si trova in una posizione isolata: la strada pubblica che collega Tuba alle comunità vicine dove si trovano i servizi primari (come Yatta e At-Tuwani) è vietata ai palestinesi poichè passa tra l’insediamento di Ma’on e l’avamposto di Havat Ma’on. Per questa ragione gli abitanti sono obbligati a percorrere strade secondarie più lunghe e non sempre sicure. Da Havat Ma’on, infatti, periodicamente partono violenti attacchi a danno dei palestinesi, specialmente bambini. A partire dal 2006 questi ultimi percorrono ogni giorno la strada che costeggia l’avamposto per raggiungere la scuola, situata nel vicino villaggio di At-Tuwani, solamente scortati dall’esercito israeliano.
Le comunità palestinesi delle Colline a Sud di Hebron sono quotidianamente impegnate nell’affermare i propri diritti e a resistere in modo nonviolento all’occupazione israeliana. Lo dimostra la campagna in corso a sostegno del villaggio palestinese di Al Mufaqarah (tutt’ora a rischio demolizione) in cui, a partire dal mese di maggio, palestinesi, attivisti israeliani e internazionali lavorano insieme per costruire 15 nuove abitazioni.
Questi ultimi avvenimenti si inseriscono in una più ampia strategia che mira all’espulsione delle comunità palestinesi dall’area delle Colline a Sud di Hebron, per consentire un’ ulteriore espansione degli insediamenti e degli avamposti israeliani. Infatti, meno di una settimana fa, il DCO ha emesso 50 ordini di demolizione riguardanti le comunità palestinesi vicine di Susiya e Wadi Jehesh. Per questi due villaggi il termine per presentare il ricorso alla Corte Suprema è stato posticipato a Domenica 24 Giugno, data oltre la quale l’ordine di demolizione risulterà effettivo.
Le foto ed il comunicato stampa sono stati pubblicati da Operazione Colomba presente ad At-Tuwani