Scritto da Jimmy Johnson e Linda Quiquivix
Traduzione a cura di Nomads
All’inizio del mese di maggio 2013, Jorge Luis Llaven Abarca, il nuovo ministro della sicurezza pubblica dello stato messicano del Chiapas, ha annunciato che esiste un’avvicinamento tra il suo ministero e quello della difesa israelita.
Entrambi i paesi hanno fatto dichiarazioni su un coordinamento di sicurezza in ambito poliziesco, rispetto le carceri e l’uso della tecnologia (“Militares de Israel entrenarán policía chiapaneca”, Excelsior, 8 maggio 2013).
Il Chiapas è la terra dei e delle zapatiste (EZLN), un movimento di liberazione nazionale a maggioranza indigena maya, che ha ricevuto un appoggio globale da quando si rivoltò contro il Governo messicano nel 1994. Gli zapatisti hanno recuperato terre dove hanno potuto costruire cooperative, scuole autonome, cliniche collettive e altri tipi di strutture comunitarie e democratiche.
Nei 20 anni successivi alla rivolta, il governo messicano non ha mai messo fine ai programmi contro-insorgenti in Chiapas. Quando Llaven Abarca è stato scelto come ministro della sicurezza in dicembre, diverse organizzazioni di diritti umani hanno espresso la loro preoccupazione sulla possibile escalation di violenza, tenendo conto del suo passato di arresti arbitrari, uso della forza pubblica, arresti preventivi e criminali, minacce di morte e tortura.
(“Concern about the appointment of Jorge Luis Llaven Abarca as Secretary of Public Security in Chiapas” Fray Bartolomé de Las Casas (Frayba).
Di fatto, i suoi recenti contatti col personale israelita sono stati “concentrati sul condividere esperienze”, ha dichiarato Abarca. Questa potrebbe essere la prima volta che il governo messicano fa pubblico la sua coordinazione militare con Israele in Chiapas. Va detto che questo accordo è solo l’ultimo passo di una lunga storia di esportazioni militari israeliane verso questa regione, una industria che è andata crescendo dall’esperienza della conquista e “pacificazione” della Palestina.
Le prime milizie sioniste (Bar Giora e HaShomer) furono formate per avanzare negli insediamenti palestinesi. Un altro corpo armato sionista, l’Haganah – precursore dell’esercito israeliano e successore del HaShomer- cominciò ad importare e produrre armi nel 1920.
Imprese israeliane iniziarono ad esportare armi in America Latina a partire del 1950, incluso in Nicaragua e Repubblica Domenicana durante le dittature di Somoza e Trujillo. Enormi investimenti del governo nell’industria bellica sono continuati nella guerra del 1967 e durante l’embargo di armamenti successivo, da parte dei francesi. Armi israeliane, poliziotti, addestramento militare e equipaggiamenti sono stati inviati in almeno 140 paesi, come in Guatemala nel 1980, durante la dittatura di Efraín Ríos Mont, recentemente sentenziato per genocidio del popolo maya.
Il Messico ha cominciato a ricevere armamenti israeliani nel 1972, con la vendita di 5 aerei Arava da parte di Israel Aerospace Industries. Le esportazioni di armi e apparati di sicurezza elettronici sono continuate durante gli anni ’70 e ’80. Secondo le ricerche che abbiamo fatto, le vendite sono aumentate dall’inizio dell’anno 2000.
Nel 2003, il Messico ha comprato elicotteri che appartenevano all’esercito israeliano ed alla Industria Aeroespacial Israel Gabriel Misiles. Nello stesso anno un’ altra impresa di sicurezza israeliana, Magal Security Systems, ha ricevuto diversi contratti per sistemi di vigilanza “per proteggere le istallazioni delicate in Messico”, come ha riportato The Jerusalem Post.
Nel 2004, Israel Shipyards ha venduto lanciamissili, e successivamente Aeronautics Defense Systemas e Elbit Sytstemas hanno vinto appalti con la polizia federale e le forze armate per utilizzare droni allo scopo di vigilare la frontiera (“UAV maker Aeronautics to supply Mexican police,” Globes, 15 febbraio 2009). Verint Systems, una casa tecnologica fondata da personale dell’esercito israeliano ha vinto diversi appalti patrocinati dagli Stati Uniti a partire dal 2006, per interferire massivamente nelle telecomunicazioni messicane, secondo Jane’s Defence Weekly.
Addestrati da Israele
Secondo documenti riservati della Defense Intelligence Agency ottenuti con una richiesta di libertà di informazione, personale israeliano fu inviato discretamente in Chiapas in risposta alla rivolta zapatista del 1994, con il proposito di “provvedere all’addestramento dell’esercito e le forze di polizia messicane””.
Il governo messicano ha anche fatto uso dell’aeronave Arava per dispiegare il suo Grupo Aeromóvil de Fuerzas Especiales (GAFE). I commandi GAFE furono addestrati da Israele e Stati Uniti. Vari elementi successivamente disertarono il GAFE e crearono “Los Zetas”, attualmente il cartello del narco più violento e potente in Messico (“Los Zetas and Mexico’s Transnational Drug War,” World Politics Review, 25 dicembre 2009).
Il Messico fu preso di sorpresa dagli zapatisti, quando si ribellarono lo stesso giorno in cui entrava in vigore il Trattato di Libero Commercio con il Nord-America. Il governo messicano si vide costretto a rispondere ai dictamen degli investitori stranieri, come il famoso caso del memorandum filtrato del caso Manhattan Bank: “Mentre il Chiapas, per quanto ci riguarda, non rappresenta una vera minaccia alla stabilità politica messicana, contraria è la percezione di molti degli investitori. Il governo dovrà eliminare gli zapatisti per dimostrare il suo controllo effettivo del territorio nazionale e della sua politica di sicurezza”.
Marketing della “stabilità”
Oggi, davanti un popolo in aperta ribellione contro il proprio annientamento, dare la percezione di stabilità continua ad essere un importante modus operandi del governo messicano. Per Israele il “processo di pace” di Oslo e il cambiamento in senso neoliberista della autorità palestinese, hanno aiutato a fomentare una percezione illusoria di pace e stabilità mentre la colonizzazione della Palestina continua.
Di fatto “creare un’atmosfera di stabilità” è stato l’obbiettivo dichiarato dei recenti contatti Messico-Israele; in questo modo si intende perché la presenza israeliana in Chiapas venga ora non solo resa pubblica quanto piuttosto, come sostiene la giornalista Naomi Klein, “sponsorizzata”.
Manipolare le percezione della gente è il primo obbiettivo da raggiungere per quei governi la cui ambizione comune è annichilire. Così, come Israele condivide col Messico la propria esperienza militare contro i palestinesi, è altrettanto probabile che Israele possa applicare le tattiche di contro-insorgenza messicane per opprimere il popolo palestinese.
La relazione militare fra Israele e Messico equivale come gli stessi zapatisti hanno riconosciuto da tempo alla loro affinità con la lotta palestinese. Questo messaggio è stato sottolineato dal portavoce zapatista Subcomandante Insurgente Marcos, quando Israele stava bombardando Gaza all’inizio del 2009 (“Of sowing and harvests“, My word is my weapon, 4 gennaio 2009). Nonostante la distanza che divide Chiapas e Gaza, Marcos ha evidenziato che le loro esperienze han fatto in modo che la gente dei due territori si senta vicina.
Vale la pena ricordare le parole di Marcos: “Non molto lontano da qui, in un posto chiamato Gaza, in Palestina, in Medio Oriente, qui vicino, un esercito fortemente armato e ben addestrato, quello del governo di Israele, continua la sua avanzata di morte e distruzione”.