Oggi 5 agosto un gruppo di antifascisti e antifasciste di roma solidali con la palestina è andato a trovare i lavoratori e le lavoratrice della società di informatica HP per denunciare la connivenza dell’azienda con l’occupazione e l’apartheid che lo Stato d’Israele perpetra da 66 anni sulla popolazione palestinese. L’HP è infatti complice nella fornitura di servizi di controllo ai check point, fornisce sistemi informatici all’esercito e alla marina israeliana, realizza carte biometriche per la schedatura di chi vive in Israele e in Palestina. Oggi è un mese dall’inizio dei bombardamenti dello stato d’Israele sulla popolazione inerme di Gaza. E’ anche un mese in cui in tutto il mondo si stanno svolgendo manifestazioni di solidarietà alla resistenza palestinese. Manifestazioni che si stanno concretizzando anche in azioni di protesta e boicottaggio. A Birmingham questa mattina hanno occupato la fabbrica della Elbit, produttrice di armi israeliane, in Italia lanciamo una campagna di boicottaggio dei prodotti della HP, computer, stampanti, scanner finchè la multinazionale non romperà ogni contratto ed ogni fornitura a chi opprime, uccide e imprigiona la popolazione palestinese.
no agli accordi militari tra italia e israele
rifiuta l’apartheid
antifascisti e antifasciste
Hewlett-Packard
“Expanding Possibilities”
in massacri, occupazione militare e colonialismo in Palestina
Un mese di bombardamenti incessanti, un massacro dalle proporzioni incalcolabili.
Oltre i numeri delle persone assassinate o ferite, oltre disastri e distruzioni che avranno effetto anche quando droni, motovedette, carri armati e caccia bombardieri finiranno di tormentare e spezzare le vite della popolazione palestinese a Gaza, l’assedio ed il progetto coloniale di Israele continueranno a “bassa intensità”, per nascondersi davanti la comunità internazionale.
E’ proprio nel quotidiano di violenze e angherie volte all’espansione coloniale sionista, che la Hewlett-Packard trae profitto, fornendo sistemi informatici al Ministero della Difesa israeliano e tecnologie per il controllo del movimento ai checkpoint a Gaza e in Cisgiordania.
L’attrezzatura HP è in dotazione al sistema carcerario e all’esercito israeliano, oltre ad essere impiegata nello sviluppo tecnologico delle colonie, ad esempio con il progetto “Smart City” ad Ariel.
Chissà cosa racconteranno a chi lavora nelle sedi come questa, per una Multinazionale che utilizza competenze e scienza per rifornire un esercito impegnato in 66 anni di massacri e pulizia etnica.
Oggi siamo qui per disturbare la normalità con la quale Hewlett-Packard trae profitto dall’economia di guerra e dall’oppressione israeliana, forti di numerose iniziative simili a questa in tutto il mondo, come l’occupazione, di questa mattina, della sede di Elbit Systems a Birmingham, fornitrice di armi e sistemi di controllo.
Dal 2005, la popolazione palestinese ha fatto appello a tutti coloro che non vogliono essere complici, in silenzio, del sistema di Apartheid israeliano e dell’occupazione militare della Palestina.
L’appello al boicottaggio è un grido che sta risuonando nelle coscienze di migliaia di persone che, smettendo di acquistare i prodotti ed informando il prossimo, stanno arrecando danni economici e d’immagine a tutte le compagnie che scelgono di “firmare” l’oppressione israeliana.
Il logo del “HP” inizia ad essere associato a qualcosa di semplicemente rinunciabile e sostituibile con altri centinaia di marchi.
Continueremo a proporre il boicottaggio di ogni prodotto Hewlett-Packard, finché la multinazionale non romperà ogni contratto ed ogni fornitura a chi opprime, uccide ed imprigiona la popolazione palestinese.
Con Gaza e la Palestina intera nel cuore
Boicottiamo Israele – Boicottiamo Hewlett-Packard
Rifiutiamo l’Apartheid – BDS fino alla vittoria
On August 5, a group of anti-fascist activists in solidarity with Palestine paid a visit to HP headquarters in Rome to denounce the computer company’s complicity with the occupation and apartheid policies that the State of Israel has been imposing on the Palestinian people for 66 years. HP’s complicity includes providing identification systems for Israeli checkpoints, computer hardware and software for the Israeli army and navy and manufacturing biometric ID cards used in profiling Palestinian residents of Israel.
The date also marked one month since the beginning of Israel’s bombing campaign on the population of Gaza, a month in which people all over the world have been demonstrating in solidarity with the Palestinian resistance, including direct actions and boycotts. In Birmingham this morning activists occupied a factory of the Israeli weapons manufacturer Elbit and in Italy a campaign was launched to boycott HP products, including computers, printers and scanners, until the multinational company interrupts all ties with those who oppress, kill and imprison the Palestinian people.
No to military cooperation between Italy and Israel
Refuse Apartheid
Anti-fascist Activists – Rome
Leaflet distributed:
HEWLETT PACKARD: “EXPANDING POSSIBILITIES” IN MASSACRES, MILITARY OCCUPATION AND COLONIALISM IN PALESTINE
A month of incessant bombing, a massacre of incalculable proportions. In addition to the number of people killed or injured, and the disaster and destruction that will continue to take form long after the drones, naval ships, tanks and fighter jets cease tormenting and cutting short the lives of the Palestinian people of Gaza, Israel’s siege and settlement project will continue in “low intensity” mode, passing below the radar of the international community.
It is, in fact, from the everyday violence and harassment of Zionist colonial expansion that Hewlett-Packard turns a profit, providing computer systems to the Israeli Defense Ministry and technologies for control of movement at checkpoints in Gaza and the West Bank.
HP equipment is supplied to the Israeli prison system and the military, as well as being used in the technological development of settlements, for example, with the “Smart City” project in Ariel.
One can only wonder what they tell the people working in locations such as the offices in Rome, for a multinational company that uses technology and knowledge to supply a military engaged in 66 years of massacres and ethnic cleansing. Today we are here to disturb the normalcy with which Hewlett-Packard profits from the Israeli economy of war and oppression, encouraged by the many initiatives just like this taking place all over the world, including the occupation in Birmingham, UK, this morning of a factory of the Israeli weapons and control systems manufacturer Elbit.
Since 2005, the Palestinian people have called on all those who refuse to be complicit, in silence, with Israel’s system of Apartheid and military occupation of Palestine to act. The call for boycotts is resonating in the conscience of thousands of people, who have stopped buying Israeli products and are informing others, causing economic and reputational damage to those companies that choose to “endorse” Israeli oppression.
The “HP” logo is starting to be seen as something to be avoided or replaced by hundreds of other brands.
We will continue to call for boycotts of all Hewlett-Packard products until the multinational company interrupts all ties with those who oppress, kill and imprison the Palestinian people.
With Gaza and all of Palestine in our hearts.
Boycott Israel – Boycott Hewlett-Packard
Refuse Apartheid – BDS until victory
http://bdsitalia.org/
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volevo sapere quali altri marchi di aziende informatiche possiamo avere la certezza che non collaborano con l’esercito israeliano, potete inviarmi alcune altre info a riguardo a questa email – darwishmahmud48@gmail.com grazie