La base di Fatah tra rivendicazioni storiche e l’urgenza del presente

intervista di Giorgia Baldi per medioriente.net
 

Esam Debie è il portavoce ufficiale del movimento politico Al-Fatah. Fu attivo durante la prima Intifada al fianco del presidente Arafat, visse per lungo tempo lontano dalla sua terra per sfuggire all'esercito israeliano. Oggi vive a Nablus continuado la sua attività politica all'interno di un partito da sempre considerato simbolo della palestina, attualmente in in minoranza rispetto all'emergente partito di Hamas.

Al-Fatah è stato per lungo tempo il primo partito in palestina, ora hamas ha vinto le elezioni. Perchè avete perso così tanti consensi? Vi sono dei problemi all`interno di Fatah?

Al-Fatah ha creato, dopo anni di occupazione, il primo governo palestinese e questo ha indebolito il movimento perche` ha puntato tutte le proprie energie e le proprie risorse sulla costruzioine del governo perdendo il contatto con il movimento stesso, con la gente. Inoltre Hamas, durante la campagna politica, ha esaltato tutti i nostri errori in una situazione di profonda crisi sia nelle trattative con il governo israeliano che all'interno delle parti politiche palestinesi.

Lei pensa che Fatah debba cambiare direzione politica?
Se si parla del nostro programma politico o delle relazioni politiche fra noi e israele no. Fatah ha un programma politico molto chiaro e noi crediamo che Hamas dovrebbe attuare questo programma con noi perche` il nostro programma non nasce solo dalle condizioni politiche interne, ma anche da accordi internazionali. Il punto principale del nostro programma e` la carta scritta dai prigionieri palestinesi. Tutte le parti politiche sono daccordo, comnpresa Hamas. Questa carta e` molto chiara e parla di un governo palestinese, nei confini del `67, del ritorno dei profughi e dei diritti dei palestinesi.

Qual è la vostra idea politica rispetto al problema dei prigionieri palestinesi e dei profughi?
Noi crediamo che non ci possa essere pace senza la liberazione di tutti i prigionieri palestinesi attualmente detenuti nelle carceri israeliane. Se si vuole attuare un vero processo di pace Israele dovra' liberare i nostri prigionieri. Rispetto poi al problema dei profughi noi chiediamo il loro ritorno dal 1948 in poi.

Pensa di poter avere un accordo rispetto a questi punti con Israele?
Innanzi tutto la pace e` la nostra priorita`, nel frattempo noi chiediamo alla comunita` internazionale di appoggiarci nella richiesta dei nostri diritti all'interno dello stato palestinese. Vogliamo vivere come ogni altro stato nel mondo. Noi crediamo che non ci sara` pace senza l`ottenimento dei nostri diritti fondamentali, senza il ritorno dei profughi, senza la liberazione dei prigionieri palestinesi.

Hamas non riconosce Israele, di conseguenza la comunita` internazionale ha bloccato i finanziamenti destinati allo stato palestinese. Lei pensa che Abu Mazen possa ottenere un accordo con la comunita` internazionale?
Penso che Abu Mazen sia stato molto chiaro nei confronti dell`attuale autorita` palestinese. Ha chiesto di riconoscere lo stato d`Israele e gli accordi che l`OLP ha stipulato in questi anni con Israele.

Quali sono le relazioni fra Hamas e Al-Fatah?
Da un lato siamo concordi con Hamas su molteplici punti, ma su altri siamo molto distanti.
Il primo punto di disaccordo con Hamas riguarda i trattati di pace stipulati dall`OLP: Hamas non li riconosce mentre per noi sono basilari. In secondo luogo per noi e` importante che i palestinesi siano uniti in quanto palestinesi e non divisi dai partiti politici.

Qual e` l`idea politica di Fatah per liberare la Palestina?
Innanzi tutto dopo Oslo abbiamo avuto un primo passo verso la pace tramite decisioni strategiche: ricordo ancora il 1994 quando per la prima volta i palestinesi hanno festeggiato la fine dell`occupazione con dei fiori. Era un messaggio molto chiaro agli israeliani rispetto alla volonta' dei palestinesi di vivere in pace. Sfortunatamente a 5 anni da Oslo, accordo stipulato alla presenza dell`America e della Comunita` Internazionale, noi non abbiamo potuto avere il nostro stato, stabilita`, sicurezza e pace. Tutto il mondo ha potuto vedere come il nostro popolo, dopo questi accordi, non abbiamo ottenuto i diritti richiesti, non abbiamo ottenuto la pace. Molte persone sono state uccise, molte altre arrestate. Cosi` nacquero le Brigate dei Martiri di Al-Aqsa, il braccio armato di Al-Fatah; era la normale reazione di un popolo che aveva bisogno di difendersi.

Pensa che la divisione in aree attuata tramite gli accordi di Oslo si sia rivelata positiva per i palestinesi?
Non e` corretto affermare che sono stati gli accordi di Osloi a dividere la Palestina in piu` parti, quelle c`erano precedentemente. Con gli accordi di Oslo gli Israeliani avrebbero dovuto ritirarsi dalla West Bank e da Gaza che avrebbe dovuto passare sotto il completo controllo palestinese. Questo non e` accaduto, gli israeliani non si sono ritirati.

Sembra che gli accordi siano stati interpretati in modo diverso da israeliani e palestinesi…
Gli accordi erano estremamente chiari, ma gli israeliani hanno fatto credere alla comunita` internazionale di essere sotto il fuoco palestinese, di essere minacciati. Noi avevamo detto che se Sharon avesse "camminato" sulla spianata della moschea di Al-Aqsa, sarebbe scoppiata l`Intifada. Sharon lo fece, fu una provocazione vera e propria, e lo fece perche` non era pronto a rispettare gli accordi di pace.
Quale tipi di accordi Fatah vuole stipulare con il governo Israeliano per la creazione delle stato palestinese?
Noi vogliamo il ritiro degli israeliani ai confini del `67, vogliamo avere il completo controllo dei nostri confini, il controllo della nostra acqua e della nostra terra. Vogliamo Gerusalemme come capitale e il ritorno dei profughi. Vogliamo uno stato come gli altri nel mondo, dove abbiamo il completo controllo delle nostre risorse.

Lei parla spesso della comunita` internazionale e poco degli altri paesi arabi. Pensa di avere un supporto significativo dai paesi arabi?
Noi crediamo nell`importanza della nostra causa. Abbiamo ottime relazioni con la comunita` internazionale e con gli altri paesi arabi. La Palestina e` la terra Santa. Noi abbiamo problemi solo con Israele e con gli Stati Uniti.

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