Daily Star staff, giovedì 14 dicembre 2006 Tradotto da Alice Stano per Medioriente.net
Mercoledì aggressori non identificati hanno fatto uscire dal taxi un giudice di Hamas e gli hanno sparato di fronte al tribunale di Gaza, aumentando le paure per l’inizio di una guerra civile palestinese. L’esecuzione in pieno giorno di Bassam al-Farra ha spinto il primo ministro Ismail Haniyya a rientrare rapidamente da un viaggio all’estero per cercare di placare le polemiche. Ufficiali di Hamas dicono che Farra era un giudice del tribunale civile che faceva anche parte dell’ala armata della formazione. La morte è avvenuta due giorni dopo l’assassinio di tre figli di un capo della sicurezza di Gaza collegato a Fatah.
Alcuni testimoni anonimi hanno raccontato alla Reuters che gli aggressori avevano fatto colazione in un vicino ristorante nella città di Khan Younis mentre aspettavano l’arrivo di Farra (28 anni). Sempre secondo le testimonianze raccolte, mentre Farra usciva da un taxi tre uomini lo hanno preso e fatto inginocchiare, mentre il quarto gli ha sparato.
I sostenitori di entrambi gli schieramenti hanno criticato il Presidente Mahmoud Abbas, di Fatah, per non essere riuscito a fermare le violenze. Violenze cresciute vertiginosamente a Gaza e in Cisgiordania tra Hamas e la più moderata Fatah, capeggiata dal presidente Mahmoud Abbas, dopo il fallimento dei tentativi per creare un governo di unità nazionale. Hamas, che accusa Fatah provare a far cadere il suo governo, ha emesso un comunicato in cui si imputa l’omicidio a uno “squadrone della morte” di Fatah. “Chi in Fatah vuole il colpo di stato è responsabile del caos nelle strade palestinesi”, ha commentato alla Reuters Mushir al-Masri, politico di lungo corso di Hamas. Il portavoce di Fatah Tewfik Abu Khoussa ha respinto le accuse; ma in un comunicato Fatah ha accusato Farra di essere stato coinvolto nell’omicidio di uno dei suoi attivisti a Gaza, avvenuto ad ottobre.
Haniyya ha criticato lo spiegamento a Gaza di forze di sicurezza legate ad Abbas e ha affermato che la vittoria a sorpresa del movimento nelle elezioni di gennaio dovrebbe essere accettata da Fatah. “La soluzione più intelligente a questa situazione è rispettare la volontà del popolo palestinese,” ha spiegato Haniyya durante una conferenza stampa a Khartoum, capitale del Sudan, che stava visitando durante il suo primo tour dei paesi arabi dall’inizio del mandato. “Le forze di sicurezza del presidente non hanno nulla a che vedere con la sicurezza interna.. Il loro schieramento ostacola l’attività del Primo Ministro. Il Ministro dell’Interno dovrebbe fare uso dell’autorità conferitagli dalla costituzione.” Haniyya ha detto di voler tornare a Gaza giovedì, nonostante il suo viaggio dovrebbe durare fino a gennaio. Ha anche avvisato che il governo non resterà a guardare dopo i recenti omicidi.
La Lega Araba ha fatto appello a tutti i gruppi perché si assumano il compito di contenere le violenze. “Ci deve essere un grande senso di responsabilità da parte della presidenza, del governo, delle fazioni palestinesi, delle organizzazioni della società civile e dei leader religiosi mussulmani e cristiani nel contenere questa ondata, che ha ripercussioni pesanti sul futuro della questione palestinese” ha detto ai giornalisti Mohammad Sobeih, assistente alla segreteria generale responsabile degli affari palestinesi.
Almeno 10.000 persone erano presenti al funerale di Farra, a Khan Younis. Gli attivisti di Hamas hanno chiesto vendetta, gridando: “I servi dell’oscurità saranno trovati, calpestati e annientati”. Nella vicina Nusseirat, una bomba a mano è stata lanciata su un altro corteo di Hamas, ferendo una persona. Non è chiara l’identità dell’aggressore. La moglie di Fatta, Umm Mohammad, ha ditto all’AFP che suo marito aveva “ricevuto minacce di morte, l’ultima delle quali ieri, ma non aveva dato loro importanza”.
Anche militanti di Fatah si sono espressi contro l’apparente inerzia di Abbas. Circa mille sostenitori di Fatah hanno sfilato verso la cada si Abbas a Gaza City, chiedendo provvedimenti. Il maggiore Major Othman Shalouf, 39 anni, ufficiale delle forze di sicurezza, ha detto che Abbas deve farsi carico della situazione. “E’ giunto il momento per lui di esercitare i propri poteri e chiudere questa farsa.” Spiega “le agenzie di sicurezza possono controllare la situazione, ma abbiamo bisogno di una decisione politica da lui” Abbas era nel suo ufficio nella città giordana di Ramallah e non ha intenzione di andare a Gaza. Alcuni assistenti di Abbas riferiscono che potrebbe chiedere elezioni anticipate durante un discorso previsto per domenica per uscire dallo stallo e aggirare le sanzioni occidentali imposte al governo. Ma affermano anche che vorrebbe lasciare la porta aperta a trattative. Abbas, leader prudente, è probabilmente riluttante a aumentare le tensioni con annunci drammatici in un momento in cui le emozioni sono già forti.
Nella città giordana di Jenin, fonti della sicurezza palestinese riferiscono che la polizia ha sparato e ucciso un militante di un gruppo appartenente a Fatah dopo che egli aveva aperto il fuoco contro poliziotti. Martedì a Gaza forze di sicurezza fedeli a Abbas hanno sparato a dei poliziotti di Hamas, ferendo quattro persone. Mercoledi, secondo testimoni e militari, soldati israeliani hanno ucciso un palestinese armato vicino alla Striscia di Gaza; la prima morte in un raid dalla tregua nella zona dichiarata il 26 novembre. Ufficiali medici hanno identificato l’uomo, ucciso di fronte al confine del villaggio israeliano di Nahal Oz, in un membro di Fatah.