Nonostante tutti i permessi, non si riesce a passare il Check Point di Eretz in meno di 4 ore, quando si è in una carovana come la nostra. Dalle domande più stupide (a diverse persone la stessa addetta ai passaporti ha chiesto a che nazionalità si riferiva il timbro sul passaporto dove c'era scritta la parola Praga, più le varie domande imbarazzanti sul perché si è viaggiato in paesi arabi) che si aggiungono ai rigorosi controlli antiterrorismo, lo svuotamento delle borse ed il resto. Uno di noi si è rotto un braccio, e gli fanno alzare le mani fino a che il gesso non gli fa abbastanza male.
Quando poi giungiamo a Gerico, attraverso i verdi paesaggi israeliani, sembra di essere in un'oasi. E in effetti Gerico, al contrario di altre città cisgiordane rinchiuse nel muro e controllate pesantemente da Israele, è una città dai panorami stupendi che si affaccia sul Giordano. Il problema principale per noi della carovana è il caldo, quasi insopportabile.