Siamo i/le compagni/e di Free Palestine Roma e del Nodo Solidale, alcuni/e fra i/le tanti/e che da un po’ di tempo si sforzano di agitare le coscienze addormentate e di essere parte dei percorsi di liberazione che attraversano le metropoli e il globo. Dai volantinaggi, dai dibattiti, dai boicottaggi, dalle azioni dirette alle terre ribelli… come questa, la Palestina.
Oggi arriviamo qui con il solito clima di repressione nei confronti dei comitati popolari che lottano contro l’apartheid e l’espansione delle colonie. Negli ultimi mesi i villaggi in cui siamo soliti andare sono stati dichiarati zona militare chiusa; sono continuati i rastrellamenti, gli arresti, gli assassinii e le persecuzioni individuali.
Allo stesso tempo i piani d’israele restano invariati: regime di segregazione, furto di terre e risorse, espansione coloniale. Il teatrino della diplomazia internazionale non cambia di una virgola l’oppressione quotidiana vissuta dal popolo palestinese.
Un popolo che continua a cercare e sperimentare le proprie forme di resistenza dal basso, come per esempio il coordinamento dei comitati popolari che, fra le altre cose, ha organizzato una conferenza internazionale sulle forme e le strategie di resistenza popolare, prevista per fine aprile a Bil’in, in uno dei villaggi interdetti.
Siamo qui per portare il nostro piccolo contributo alla conferenza (tra cui un saluto da un’altra terra degna: il Messico ribelle); consolidare i progetti gia’ in corso in uno dei tanti campi profughi dove migliaia di palestinesi sono obbligati a vivere da quando gli hanno usurpato casa e terra; conoscere, crescere, condividere uno scorcio della lunga e quotidiana lotta contro l’occupazione sionista.
Vi terremo aggiornati, un saluto combattivo