Stando alle dichiarazioni del ministro dei “prisoners’ Affairs”, Issa Qaraque, il dipartimento delle prigioni israeliane ha applicato una misura punitiva nei confronti delle 36 palestinesi donne nella prigione di Ad-Danun, in risposta allo sciopero della fame iniziato il 7 aprile scorso.
Qaraqe ha reso noto che, solo per il fatto di aver partecipato allo sciopero della fame, l’IPS ha ridotto le ore d’aria al giorno per ognuna, proibito di inviare lettere alle loro famiglie, e aumentato le restrizioni per l’accesso alla mensa – dove le detenute possono comprare cibo. Ha inoltre affermato che l’amministrazione ha trasferito un numero di prigionieri dalla prigione di Nafha alla prigione di Ber Sheva – sempre come risposta allo sciopero della fame.
I/le detenuti/e hanno intenzione di rendere ancora più forte la protesta nel caso l’IPS non rispondesse alle loro richieste. La protesta, cominciata in aprile, va contro le continue umiliazioni delle famiglie dei detenuti/e e contro la proibizione del diritto di visita negli ultimi quattro anni alle famiglie dei detenuti/e di Gaza, ossia da quando è stato catturato il soldato israeliano Gilad Shalit.
I/le prigionieri/e hanno partecipato allo sciopero della fame in tutte le carceri israeliane. Si aspettano altri scioperi della fame coordinati, a cominciare da quello dal 17 al 27 aprile.