19 febbraio 2011
Anche oggi la capitale è stata sconvolta dalla ferocia di Godzilla, spietato mostro con la celtica al collo che da quasi tre anni devasta la città di Roma.
“Si sono battuti come due leoni!” dichiara apertamente uno dei pochi testimoni in grado di raccontare il duello.
In serata, il teatro degli scontri è sprofondato nella tranquillità, una calma che non si respirava da anni, alcuni si chiedono se la convivenza forzata tra i due abbia causato solo problemi in città.
I fatti: Una giornata di sole, un sabato pomeriggio nelle strade affollate del centro di Roma.
Ad un tratto la terra trema e delle urla infernali annunciano il rientro di Godzilla a casa.
Tutti corrono a nascondersi mentre un piccolo gruppo di coraggiosi osserva da lontano i muovimenti del mostro: “Ma non era nano?” “A forza de magnà sarà cresciuto!”, vocifera qualcuno tra la folla. I testimoni lo descrivono infuriato, qualcuno denuncia addirittura delle flatulenze pestilenziali. Da un battibecco, da una semplice risposta a mezza bocca, scatta la rissa tra balordi. L’epilogo nella foto a destra: il più giovane, dopo un momento di difficoltà, è riuscito a salvarsi con un tuffo acrobatico.
Di seguito la documentazione fotografica raccolta dai nostri inviati.
MI03 ISRAELE SI FERMA PER 5 MINUTI PER RICORDARE SHALIT (ANSAmed) – GERUSALEMME, 15 MAR – Centinaia di migliaia di israeliani, secondo quanto ha riferito la radio pubblica, hanno cessato alle ore 11 di oggi (le 10 in Italia) tutte le attività per ricordare il soldato Ghilad Shalit, prigioniero di Hamas a Gaza, e per invocarne la liberazione. La manifestazione, frutto di un’iniziativa privata, ha apparentemente avuto largo seguito nel paese. Le emittenti locali hanno riferito che all’altezza di importanti crocevie il traffico automobilistico si è fermato per cinque minuti – uno per ciascuno dei quasi cinque anni di prigionia di Shalit – e si sono creati ingorghi stradali. In molte località e posti di lavoro la gente ha interrotto le attività e così hanno fatto diverse emittenti locali che hanno sospeso i normali programmi, come la Tv privata Canale 10. Il padre del soldato, Noam Shalit, ha definito «molto incoraggiante» la partecipazione di popolo alla manifestazione. Il caporale Ghilad Shalit era stato rapito e portato a Gaza da un commando di Hamas che era riuscito a infiltrarsi in Israele il 25 giugno 2006. Da allora è tenuto in stretto isolamento, senza la possibilità di ricevere visite della Croce Rossa e di comunicare con la famiglia, in località sconosciuta. Tutti i tentativi di attori diversi, come l’Egitto e la Germania, per portare Israele e Hamas a un accordo di scambio di Shalit con centinaia di palestinesi detenuti in Israele non hanno finora avuto successo.