da popularstruggle.org e nenanews
Dopo 16 mesi di carcere, lunedì 14 marzo 2011, è tornato in libertà Abdallah, freedom figther di Bil’in!
Ad agosto Abu Rahme venne giudicato «colpevole» di aver organizzato «manifestazioni illegali» e per «incitamento». Ma fu ritirata l’accusa più grave che gli era stata rivolta al momento dell’arresto: il possesso di armi e l’aver tirato pietre. Un’accusa motivata dal fatto che Abu Rahme ha raccolto, per testimoniare la violenza e i mezzi usati dall’esercito israeliano per reprimere le proteste, i candelotti usati di gas lacrimogeno e i proiettili di gomma lanciati ai manifestanti dai soldati.
Rilasciato prima della scadenza dell’intera pena che la Corte Militare gli ha riservato, rischia di ritornare in carcere qualora partecipi o organizzi manifestazioni nel villaggio o dica qualcosa che le autorità israeliane possono bollare come incitamento. La risposta di Abdallah alla repressione in gabbia è chiara fin dai primi secondi di libertà: “Dopo il mio rilascio, non ho nessuna intenzione di andare a casa e di stramene seduto con le mani in mano. Imprigionandomi, sono stato abbastanza a lungo in silenzio. La nostra è una causa giusta, è quella che si batte per la libertà e l’uguaglianza, e intendo continuare a lottare per questo come ho fatto in passato.”
Di seguito il video girato dal comitato popolare di Bil’in al momento del rilascio: