Se ci fossero ancora dubbi…

Comunicato di FreePalestine Roma

SE  CI FOSSERO ANCORA DUBBI…

In queste ore vorremmo fare altro, vorremmo indirizzare la nostra attenzione verso questioni più importanti senza doverci trovare costretti e costrette a sprecare tempo ed energie per prendere parola dopo le accuse del Forum Palestina, espresse nella lettera di propaganda “maldicenze  ecc…”
Con questa lettera, il Forum Palestina decide di prendere parola pubblicamente in risposta ad una e-mail che, se pur volutamente forte nel porre alcune questioni, era parte di un dibattito interno che va avanti ormai da diversi mesi nelle riunioni della Rete romana di solidarietà con il popolo palestinese. In questo testo dallo ‘stile’ ricercato che combina infamità e fantasia, si fa riferimento ad un tale Jago che sarebbe tormentato giorno e notte dalle rivoluzionarie attività antimperialiste del Forum Palestina.
Attività decennali che turberebbero i servizi israeliani a tal punto da decidere di utilizzare il ‘movimento romano’ per screditare il Forum Palestina infiltrando persone e diffondendo una retorica filosionista e neocon. Retorica che sarebbe veicolata da consiglieri privilegiati, oscuri manovratori di Jago e di molti e molte ignare compagni e compagne della città di Roma.
Senza entrare nel merito di una tesi degna delle migliori teorie cospirazioniste, schifiamo la modalità con la quale si provano a risolvere questioni di carattere politico, cercando di ridurre il tutto ad un problema personale. La percezione forumcentrica del mondo cozza con una realtà dei fatti che è ben diversa da quella infelicemente descritta.

Jago non è altro che l’espressione di un percorso collettivo e autorganizzato che si chiama FreePalestine Roma, un percorso antifascista, antirazzista e antiautoritario di solidarietà attiva al fianco di chi lotta, in Palestina e altrove, contro le politiche d’oppressione e l’espansione coloniale del sionismo. Viviamo in questo piccolo paese chiamato Italia ma, quotidianamente, insieme a uomini e donne che vengono da tutto il mondo, costruiamo in questa città percorsi di liberazione che  fanno della diversità culturale una ricchezza e mai un ostacolo. Le accuse di islamofobia verso i compagni e le compagne di Roma ci fanno veramente sorridere.

Abbiamo appoggiato la Flottilla che a maggio è stata attaccata in acque internazionali dall’esercito israeliano animando, con centinaia di altre persone in questa città, le mobilitazioni costruite nei giorni successivi insieme alla Rete romana di solidarietà con il popolo palestinese; cosi come sosteniamo con azioni dirette molte delle iniziative che cercano di rompere l’inumano assedio a Gaza.

Con la Rete romana avevamo deciso di appoggiare anche la realizzazione della seconda Flottilla internazionale, pur non condividendo le modalità di costruzione della nave italiana. Su questo, per scelta e opportunità non abbiamo mai preso parola pubblicamente come Freepalestine, proprio per tutelare la Flottilla e non esporla ad accuse e strumentalizzazioni che sicuramente non tarderanno ad arrivare in prossimità della partenza.
Evidentemente il Forum Palestina ha deciso di giocare d’anticipo e, viste anche le esperienze del passato ha sfruttato l’occasione per tutelarsi pubblicamente rispetto ad eventuali rischi di infiltrazioni e sorveglianza, rischi che molte soggettività attive in questa città conoscono bene sulla propria pelle anche se non necessariamente su questioni legate alla Palestina.
Con la certezza che il Forum Palestina sia a conoscenza di tutto questo e vista la declamata anzianità nelle piazze di Roma ci chiediamo a quale scopo, se non il gusto per la delazione, si espongono singole persone e si mettono in mezzo altri spazi e percorsi politici che non hanno nulla a che fare con la Palestina. Delazione che tanto si dice di deprecare ma che viene  usata come strumento per fugare ambiguità legate al ‘proprio marchio’ .
Ci chiediamo quale dovrebbe essere il beneficio “di una telefonata o di una chiacchierata ai margini di una di quelle assemblee o di uno di quei cortei…”  per risolvere delle divergenze politiche tra molte realtà; dite voi stessi che “quando c’è una divergenza politica, è bene che venga fuori alla luce del sole, che se ne discuta pubblicamente, se possibile se ne trovi una sintesi unitaria e se non è possibile si prenda atto di ipotesi di lavoro diverse”.
Non avendo né oscuri manovratori, né leader, utilizziamo il sistema assembleare per affrontare e superare, anche litigando se serve, delle criticità che spesso emergono in reti composte da realtà molto diverse. Rammentiamo che ci sono stati diversi momenti assembleari dove certe questioni sono state sollevate nei mesi passati, ambiti dai quali il Forum si è sottratto proprio quando da più parti veniva giustamente espressa l’esigenza di capire meglio alcune questioni poco definite rispetto alla Flottilla prima di decidere se ‘imbarcarci’ in un’ eventuale costruzione collettiva.
Che modalità è quella di allontanarsi dalla Rete romana di solidarietà con il popolo palestinese, continuando a monitorare tutte le discussioni in lista, per poi ‘farci politica sopra’, anche fruendo, della fatica e del confronto tra realtà che continuano a lavorare insieme nonostante le differenze? Non era forse quello l’ambito di discussione dove il Forum poteva tornare e prendere parola nuovamente se colpito da ingiuste accuse di ambiguità? Si sceglie invece di fantasticare su complotti e losche trame che vorrebbero infiltrare il Forum. Chi controlla chi?
Vorremmo tanto sbagliarci. Ma vuoi vedere che a pensare male…

Anche rispetto alla storia del Forum Palestina Verona, nessuno ha mai detto che siete fascisti, o per lo meno non in nostra presenza, ma sono due anni che circola in rete un articolo che si fa portavoce del ‘vostro’ percorso politico, dove viene linkata direttamente la vostra homepage, articolo a cui voi non avete mai dato una smentita. E ancora una volta ci sono di mezzo i fascisti. Ci sembra strano che il Forum non abbia trovato la stessa energia per scrivere, dopo due anni, un comunicato che smentiva un ‘suo portavoce’. Usate così tanto acume per cercare trame oscure all’interno di pezzi di movimento quando il web, pieno d’ inganni e falsità, vi offre piste ben più complottiste e verosimili da seguire.

Su molte questioni si può discutere, confrontarsi e scontrarsi anche duramente ma su alcuni punti siamo già stati chiari:
guardando alla Palestina non facciamo il tifo per alcuna forma di potere né per alcuna ‘fazione’ ma cerchiamo di sostenere con forza tutte quelle iniziative che vogliono porre fine all’occupazione israeliana oltre che alle divisioni interne.
Qua in Italia, nella capitale di una ‘democrazia’ in guerra, non ci rappresenta nessuno e dobbiamo lottare quotidianamente contro tutte le forme di autorità, anche per questo appoggiamo la lotta per il cambiamento dei giovani e delle giovani palestinesi, che dal 15 marzo hanno preso parola nei territori occupati e in tutto il mondo.
Appoggiamo anche quelle realtà che all’interno dello stato d’Israele e nei territori occupati sostengono la resistenza popolare, sappiamo e capiamo che molti  fratelli e sorelle palestinesi la possono pensare diversamente da noi ma non possiamo far altro che continuare a contaminarci a vicenda e confrontarci per costruire insieme altri spazi di resistenza che possano cambiare il presente.
Siamo antirazzisti e antirazziste, quindi non siamo antisemiti, per questo ci battiamo tutti i giorni contro ogni fascismo, non ultimo quello dello stato israeliano; per questo continueremo a segnalare ogni possibile ambiguità e contiguità tra i fascisti e i movimenti di solidarietà con la Palestina, ambiguità che crediamo fermamente non giovino alla causa palestinese; per questo denunciamo pubblicamente le connivenze tra le giunte e i governi nazionali di ogni schieramento politico e lo stato di Israele.
Sosteniamo la campagna di Boicottaggio Disinvestimento e Sanzioni come strumento per portare la questione palestinese nei nostri quartieri e cercare di frenare un pezzetto alla volta l’arroganza dello stato israeliano e da sempre non disdegniamo i metodi più diretti per sanzionare ogni forma d’infamità che in diversi modi cercano di farsi largo in questo terzo millennio.

Con queste poche righe non si vuole iniziare uno scambio epistolare, anche per non regalare altre informazioni agli spioni che, appunto, dite di temere così tanto e, se ci fossero ancora dubbi, li chiariremo con chi merita un’ ulteriore risposta.

FreePalestine Roma
FREEPALESTINE.NOBLOGS.ORG    Roma aprile 2011

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