Gerusalemme 30 maggio 2011 – E’ finita con 6 manifestanti (israeliani) arrestati e un uso massiccio della forza da parte della polizia israeliana, la manifestazione nonviolenta organizzata dal Comitato contro la colonizzazione dei quartieri arabi di Gerusalemme Est, che venerdì scorso ha avuto luogo a Ras Al –Amud. Per la prima volta, i poliziotti israeliani hanno usato le pistole taser (a scarica elettrica) sugli attivisti israeliani che avevano organizzato un presidio davanti alla colonia illegale, a due passi dal Monte degli Ulivi. Gli stessi coloni hanno tirato pietre e acqua sporca ai manifestanti, urlando slogan razzisti contro gli arabi.
Quello nel cuore di Ras Al-Amud è un insediamento nato negli anni 90, noto con il nome di Ma’ale Zeitim.
La proprietà sulla quale è stata costruita la colonia è al centro di una disputa andata avanti per anni. Infatti la terra era registrata a nome di una famiglia palestinese sotto i giordani, ma due scuole chassidiche affermano di avere acquistato regolarmente la proprietà alla fine del XIX secolo: a loro l’Alta Corte di Israele ha dato ragione. La terra è stata venduta al magnate Moskowitz, lo stesso proprietario del complesso dello Sheperd Hotel. I permessi per la costruzione (finanziata dall’associazione di coloni Ateret Cohanim) sono arrivati negli anni 90, sotto Ehud Barak (allora per pochi mesi Ministro degli Interni). Nel ’97 vi si trasferirono 3 famiglie e 6 uomini single: l’allora Primo Ministro Netanyahu ne ordinò lo sgombero; le famiglie furono allontanate ma non gli uomini. Da allora la colonizzazione è cresciuta; attualmente secondo i dati della ONG Ir Amin, ci vivono 56 famiglie (circa 250 coloni).
Le polemiche e le manifestazioni si sono riaccese dopo la recente decisione delle autorità israeliane di dare il via libera alla costruzione di 60 nuove abitazioni nella colonia, che una volta ampliata, insieme al vicino insediamento di Ma’ale David, costituirebbe la più estesa colonia a Gerusalemme Est.
E soprattutto dopo la cerimonia tenutasi nella colonia, alla quale hanno partecipato non solo il sindaco Nir Barkat, ma anche diversi ministri del governo Netanyahu, tra cui il Ministro degli Interni,Eli Yisha, il portavoce della Knesset, Reuven Rivlin, i Ministri dell’educazione, della protezione ambientale e dell’informazione.