Volti da piazza Tahrir

Continuiamo a pubblicare gli audio documentario di Marco Pasquini, Luca Mandrile e Emiliano Sacchetti. Voci da piazza Tahrir è un progetto di documentazione crossmediale dedicato alla piazza simbolo della rivoluzione egiziana nei giorni della ripresa degli scontri e durante le prime elezioni post-Mubarak. Volti di Tahrir si compone di una serie di storie di piccolo formato, ritratti intimi che raccontano la vita di dieci ribelli. Sono episodi brevi di un audio-documentario a puntate, che intende testimoniare la molteplicità degli aspetti del mosaico della rivolta.

Tantawi non è arrivato dal cielo, non è un angelo apparso quando Mubarak si è dimesso. È un uomo che appartiene alla vecchia dittatura, è solo un’altra copia di Mubarak. Per questo dobbiamo continuare la nostra rivoluzione contro le Forze Armate, è l’unico modo per sbarazzarci del passato regime”. Hasan è uno studente dell’università Al-Azhar e non sa cosa sia la democrazia, non l’ha mai conosciuta. È sceso in piazza perché sua figlia, appena nata, cresca in un Paese diverso da quello in cui lui è vissuto.

:http://amisnet.org/podpress_trac/web/14734/0/08-HASAN.mp3

“In questi giorni sono più preoccupata di quanto non lo fossi prima della rivoluzione. Ho paura a camminare per strada, specialmente ora che c’è una chiara strategia volta ad eliminare fisicamente gli attivisti o renderli ostili agli occhi del popolo”. Afaf ha 48 anni ed è un’intellettuale ed una militante egiziana. Ha partecipato alla rivoluzione in prima linea, spaccando pietre e trasportandole ai manifestanti. Per lei Piazza Tahrir è l’unico luogo in Egitto in cui si sente realmente libera.

“… in mezzo alla piazza, dove c’era una folla impressionante, non c’era spazio neanche per muoversi. Così mi sono arrampicato più in alto. Avevo tutta Tahrir davanti: vedevo l’ambulanza, i manifestanti che la lasciavano passare e la gente che si richiudeva dietro di lei. Mi è venuto in mente il versetto del Corano dove Dio diceva a Mosè “Colpisci il mare con il tuo bastone perché le acque si separino””. Hany è un giovane manifestante ferito più volte dai proiettili della polizia e la sua testimonianza parla di un futuro diverso, soprattutto per le nuove generazioni.

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