A tre giorni dall’uccisione di Mohammad Zaid Awwad Salayam, giovane ragazzo di Hebron colpito a morte da una soldatessa israeliana proprio nel giorno del suo diciassettesimo compleanno, la rabbia continua a divampare in Palestina.
Oggi è anche il terzo giorno di scontri contro l’esercito occupante israeliano nel campo profughi di Aida, nella zona di Betlemme, e la resistenza degli abitanti non ha permesso all’esercito di invadere il campo. Il cuore del campo profughi è stato difeso da tutti i giovani che hanno continuamente respinto le truppe sioniste ma giornate come questa dimostrano come la miglior difesa sia l’attacco…
Una delle torrette militari incorporate nel muro dell’Apartheid, con il quale Israele confisca le terre agricole e impedisce di raggiungere Gerusalemme, è stata interamente distrutta e data alla fiamme… è veramente caduta giù e le immagini ci raccontano il perchè: “Qui ad Aida Camp parliamo poco ma facciamo tanto”
In questi momenti è sceso il buio ma il fuoco insiste a ridosso del muro grazie alle decine di copertoni che stanno rosicchiando i blocchi di cemento della segregazione israeliana… A Betlemme si parla della stella cometa, nel campo profughi lì accanto c’è altro che illumina, riscalda e annuncia una buona notizia.