Gerusalemme: ancora espropriazioni

La casa in questione è stata costruita nel 1956 e ingrandita con una proroga  10 anni fa, tale estensione è la causa della attuale contesa. Tanto che lunedi la Pretura ha dichiarato la parte frontale dell’abitazione illegale e ha dato il via libera per procedere all’occupazione. L’appello immediato della famiglia  è stato respinto. Martedì scorso un gruppo di coloni israeliani, accompagnati da guardie private armate e forze di polizia israeliane, ha preso possesso della parte frontale dell’abitazione.
La famiglia è ora costretta  nella porzione di casa “sul retro”.
Ieri circa 150 attivisti tra ICHAD, EAPPI, Anarchists against the Wall e
Rabbis for Human Rights hanno sfilato per le strade per protestare
contro questa ennesima espropriazione. Ma sostenitori dell’occupazione si sono fatti strada tra i dimostranti e con fare provocatorio, dopo le preghiere, era Shabbat hanno iniziato a danzare davanti ai manifestanti ed alla famiglia.
Attualmente a 5 famiglie è già toccata la stessa sorte ed altre 8 sono a rischio.
In questo video il soppruso nei confonti si una donna anziana. Maggiori info qui.

Altre 2 famiglie della comunità di Sheikh Jarrah sono ora minacciati di azioni legali per costringerli a lasciare le loro case e le loro proprietà in mano all’organizzazione Nahalat Shimon. Questi recenti sviluppi portano il numero di famiglie sotto minaccia di sfratto forzato a 8 in totale, potenzialmente la direttiva riguarda ben 120 persone. Altre sedici famiglie corrono un rischio simile, oltre alle 28 rimosse nel 1950, a seguito di un accordo tra l’UNRWA e il governo della Giordania. Quattro famiglie hanno già perso le loro case: nel mese di agosto di quest’anno la famiglia Al Ghawi e Hanoun, la famiglia Al Kurd nel novembre 2008, e un’altra nel nel 1967. Secondo fonti locali, allle 2 famiglie è stata recentemente presentata una
richiesta formale affinchè lascino le loro case e consegnino le chiavi all’organizzazione Nahalat Shimon entro e non oltre il 15 dicembre o affronteranno un procedimento giudiziario. Martedì un gruppo di coloni ha rilevato anche un altra porzione di casa
nel quartiere, in aggiunta alle 4 case; i coloni – eseguendo un ordine del tribunale israeliano – hanno preso possesso di una parte della casa della famiglia Rifka al kurd, che si trova di fronte alla casa di Al Ghawi. Il resto della casa rimane a rischio.
In oltre mercoledì la polizia israeliana ha demolito per la 5a volta la tenda della famiglia Al Ghawi, che si trova sulla strada fuori dalla loro casa. Come già evidenziato, il trasferimento forzato dei palestinesi residenti in Gerusalemme est occupata e il trasferimento dei coloni israeliani nel territorio occupato costituiscono gravi violazioni delle leggi internazionali, sia dei diritti umani che quelle del diritto umanitario. Tali azioni, indipendentemente dai mezzi utilizzati e indipendentemente dal fatto che
siano effettuate da parte di autorita’ private o pubbliche, sono illegali e devono cessare immediatamente.
Questo è stato ripetutamente affermato dalle Nazioni Unite e da diverse altre autorita’. Tali azioni hanno anche devastanti conseguenze immediate e a lungo termine ed è probabile che alimentano le tensioni in città.
Per informazioni vedere Sheikh Jarrah

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