Sorprendente quanto uno strumento di controllo come “Facebook” si possa ritorcere contro gli/le stessti/e esecutori/trici.
Questa volta gli aguzzini hanno anche un nome: Eden Abergild, sorpresa a pubblicare sul noto “Social Network” le prove della tortura quotidiana inflitta ai/alle prigionieri/e palestinesi.
Le foto che vedete pubblicate qui sopra provengono dal suo album personale: “Il periodo più bello della mia vita”…
come negarci la speranza che sia davvero così, che dopo un periodo d’infamia il tracollo sia stato inesorabile fino al baratro e alla disperazione.
Poniamo ora alla vostra attenzione altre foto comparse sul nostro blog, nell’articolo “La tortura non esiste” , celebre frase del console italiano dopo l’ennesimo arresto dei/delle nostri/e compagni/e in Palestina.
Queste foto sono state scattate all’interno di una centrale di polizia israeliana nell’Aprile 2010, proprio nella sala dove vengono interrogate le persone arrestate. Questi ritratti sono attacati sulle pareti tra numerose foto di cui andare fieri…veri e propri trofei vinti al concorso della disumanità.
Il portavoce delle Forze di Difesa israeliano, disarmato dalla recente pubblicazione dell’archivio della soldatessa Eden Abergild , ha quindi censurato il comportamento definendolo “vergognoso”.
Il sig. Portavoce ritiene probabilmente vergognoso che non l’abbia incorniciate e appese come accade nelle caserme.
Nulla di nuovo… non resteremo mai in silenzio perchè senza la vostra libertà, non saremo mai liberi.
Autodeterminazione e libertà per tutti/e i/le palestinesi.