La giornata della Naksa a Qalandia

44 anni fa, Israele occupò la West Bank, la Striscia di Gaza e le alture del Golan, durante la guerra dei 6 giorni, che più tardì fu chiamata la “Naksa” palestinese, l’espulsione.
Questa domenica, in migliaia si sono raccolti a Gaza, Hebron, Gerusalemme est, Al Wallaja, Qalandia e ai confini con la Siria per segnare la giornata della Naksa, porre fine all’occupazione e chiedere il ritiro da tutte le terre occupate.
Un grande numero di soldati ha attaccato i manifestanti a Qalandia, mentre le persone si dirigevano verso il checkpoint che separa la città da Gerusalemme Est.

I testimoni raccontano che le truppe militari hanno invaso l’entrata di Ramallah, sparando lacrimogeni e pallottole rivestite di gomma ai manifestanti disarmati.
Molto lontano, 5 civili hanno riportato ferite dagli spari di questi munizioni, 2 di questi sono stati colpiti da un cecchino mentre stavano cercando di aiutare un manifestante ferito.

Per tutto il giorno, l’esercito ha occupato i tetti degli edifici, sparando lacrimogeni, proiettili rivestiti di gomma e spruzzando ai manifestanti (e alle macchine di passaggio) sostanze chimiche e pepper spary a distanza ravvicinata.
In prima serata, sono continuati ad arrivare rinforzi militari.
Almeno un manifestante è stato arrestato mentre era seduto davanti una jeep militare, cercando d’impedirle di muoversi nelle zone residenziali di Qalandia.
Un altro manifestante è stato colpito con il pepper spray e violentemente arrestato da decine tra soldati e forze spaciali.

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