Summer camp: terzo giorno

Il terzo giorno del campo estivo è il primo dedicato alle attività sportive. Gli operatori e le insegnanti del centro Amal hanno organizzato una giornata in piscina con i bambini, coinvolgendoci nelle attività ricreative. Non nascondiamo di aver provato un certo “imbarazzo” nell’apprendere che avremmo passato la giornata in piscina in un territorio in cui la carenza di risorse idriche rappresenta uno dei problemi più pressanti causati dall’occupazione militare. Subito dopo abbiamo riflettuto sul fatto che per i bambini e le bambine del campo si trattava di un’esperienza entusiasmante e ci siamo lasciati coinvolgere nelle attività della giornata.
Nel pomeriggio siamo usciti per raggiungere Beit Sahour, perchè i compagni del centro ci avevano proposto di assistere ad una proiezione sulla Nakba all’Alternative Media Center. Appena fuori dal campo, su una delle carreggiate della strada che in origine collegava Hebron a Gerusalemme, e che oggi è interrotta dal muro e dai check-point israeliani, era stato rovesciato un cassonetto in fiamme, che bloccava l’accesso alle auto in direzione di Gerusalemme, in prossimità del campo di Azzeh. Tutto attorno si era formato un concentramento di persone tra le quali si notavano le forze speciali dell’ANP, la sicurezza nazionale e agenti di polizia. Mentre ci stavamo avvicinando al concentramento, dalle vie laterali sono scesi in strada gruppi di giovani che successivamente abbiamo saputo essere compagni del campo di Azzeh. I compagni si sono diretti verso il concentramento, subito dopo le forze dell’ordine hanno iniziato a sparare in aria per disperdere la folla e i compagni si sono rifugiati nelle vie laterali per poi rispondere con lanci di pietre. Nel frattempo sono sopraggiunti altri agenti delle forze dell’ordine palestinesi e hanno aperto il fuoco in direzione dell’assembramento. Dopo circa venti minuti, gli scontri sono cessati. Bilancio dell’azione: un compagno del campo di Azzeh è stato ferito nella sparatoria e un compagno del campo di Aida è stato arrestato.
Da quanto riferitoci, il motivo dell´azione è legato alla carenza di risorse idriche. Il campo di Azzeh, infatti, da oltre tre mesi non riceve forniture d’acqua. Rispetto agli sviluppi successivi non abbiamo avuto modo di raccogliere maggiori informazioni, tuttavia quello che ha destato la nostra attenzione è stato il fatto che contemporneamente all’azione del campo di Azzeh, si è avuta notizia di azioni simili nell’intera zona.

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