Hebron e Gerusalemme ancora in lotta

Giornata di scontri oggi in Palestina, nella West Bank e a Gerusalemme dove la polizia israeliana e palestinesi si sono scontrati dopo che l’esercito è entrato sulla spianata della moschea di Al-Aqsa. La situazione è stata pesante anche per la presenza dei coloni che hanno attaccato  i palestinesi che stavano andando a pregare.  Secondo i media palestinesi gli scontri sono stati molto violenti, molti ragazzi che hanno risposto alle provocazioni israeliane lanciando pietre sono stati feriti da lacrimogeni e bombe sonore.

Scontri anche nella West Bank nella città di Hebron dove i palestinesi hanno marciato dopo la preghiera del venerdì verso la città vecchia, affrontando l’esercito israeliano per l’anniversario de ‘La Giornata di azione mondiale per la riapertura di Shuhada Street’. Shuhada Street è stata chiusa ai palestinesi nel 1994 dopo il massacro dei palestinesi nella moschea di Abramo da parte di Baruch Goldstein. Brooklyn, nato Goldstein, era un colono ebreo, che con il suo fucile d’assalto Galil ha ucciso 29 palestinesi all’interno della moschea. Da allora la città è stata divisa in due parti e i palestinesi non sono autorizzati a muoversi liberamente a Shuhada Street e non possono più entrare nel mercato di frutta e verdura. Oggi i palestinesi hanno scagliato pietre contro i soldati israeliani di stanza a un check point proprio sulla Shuhada Street. I soldati israeliani hanno risposto con gas lacrimogeni e cannoni ad acqua. Secondo fonti presenti nella manifestazione i feriti sono oltre 10, di cui 4 sono stati portati in ambulanza ad un ospedale. I manifestanti arrestati sono 8, tra cui anche qualche internazionale. Hebron è da sempre un punto nevralgico per i palestinesi in quanto circa 500 coloni ebrei vivono all’interno della città vecchia, circondata da 30.000 palestinesi.

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