Fonte: “Molotov cocktails take aim at refugee community in Tel Aviv” di Mya Guarnieri
Foto: Activestills
La comunità africana del sud di Tel Aviv è stata colpita da cinque bottiglie Molotov durante la notte scorsa, quando gli israeliani avevano portato a termine le celebrazioni per il loro Yom Haatzmaut (Giorno dell’indipendenza).
Quattro bottiglie molotov sono state tirate dentro le abitazioni di persone con origini africane; una invece è stata lanciata in uno spazio per i giochi dei bambini.
Non sono stati registrati feriti. La polizia sta investigando sull’accaduto che gli/le attivisti/e chiamano attacco coordinato.
La comunità africana in Israele è stata oggetto di numerosi atti di violenza nel passato. A gennaio del 2011, per esempio, un pneumatico infuocato è stato tirato dentro l’appartamento condiviso da cinque rifugiati del Sudan ad Ashdod. Uno di loro soffrì di difficoltà respiratorie e altri due vennero portati in ospedale.
Sempre a gennaio del 2011, tre ragazze – nate in Israele e di lingua ebraica, figlie di lavoratori africani immigrati – sono state picchiate da un gruppo di giovani ebrei. Gli aggressori, uno dei quali era armato di coltello, le avrebbero chiamate “sporche negre”. In seguito alle ferite, una delle ragazze ha avuto bisogno di cure mediche.
Poriya Gal, la portavoce di “Hotline of Migrant Workers”, parlando dopo l’attacco del 2011 alle ragazze, mi disse “Non conta nulla che queste ragazze hanno già avuto esperienze di questo tipo di violenza nel quartiere. Ma hanno scelto di non denunciare nulla alla polizia per paura di essere attaccate nuovamente”
Il sud di Tel Aviv ha raggiunto il culmine delle aggressioni israeliane contro la comunità straniera. La destra israeliana ha organizzato manifestazioni contro la presenza di africani e di lavoratori migranti nell’area.
Nell’estate del 2010 -mesi prima che i rabbini del paese facessero appello agli ebrei di non vendere o affittare case agli arabi – 25 rabbini di Tel Aviv hanno firmato un proclama per impedire agli ebrei di affittare case agli “infiltrati”, ovvero il termine che il governo e la destra utilizzano per chiamare i rifugiati africani. 10 agenti immobiliari che lavorano nelle zone popolate maggiormente da africani rifugiati risposero alla chiamata, rendendo pubblica la scelta di rifiutare inquilini del genere e dicendo che non avrebbero rinnovato i contratti di chi già risiedeva lì.
In molti parchi giochi per bambini nel sud di Tel Aviv, i figli di genitori stranieri non sono ammessi.
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2 “Manifestazione anti immigrati africani a Tel Aviv”
3 “La barriera di ferro tra Israele ed Egitto”
4 “Israele: iniziano le deportazioni di bambini e genitori immigrati”
5 “Sperimentando l’Apartheid…arrivano i lager per migranti”
6 “Contro muri e frontiere: una sola barricata!”
7 “Italia dichiara guerra ai migranti con i radar d’Israele”