Shalit e Godzilla: al Campidoglio tra guerra e menzogne

Questa volta si sono arrampicati sulla scalinata del Campidoglio senza tirapugni e grida razziste contro gli arabi, è bastata qualche giacca e cravatta per “celebrare il sodalizio” tra i poteri politici e quella parte di comunità ebraica che in tempi di campagna elettorale non sa più a chi dare i resti…

Questa volta si sono scambiati i ruoli nell’affannarsi a rilasciare dichiarazioni che si spalleggiassero l’uno con l’altro.
Se il governo cittadino prende Shalit come simbolo della lotta al fondamentalismo (dimenticando i principi sionisti sui quali si basa la natura dello stato coloniale israeliano), spetta al presidente della comunità ebraica invocare il rilascio dei due cecchini italiani imprigionati per aver ucciso dei pescatori… ovviamente si tratta di pura coerenza: se un cecchino di contadini è ora cittadino onorario di Roma, dei cecchini di pescatori dovranno esserlo a loro volta.
A loro lasciamo l’onore…

I brividi nel vedere un camerata con la fascia tricolore dimenarsi tra alcuni esponenti della comunità ebraica vengono temporaneamente riscaldati dalle grasse risate suscitate da questa dichiarazione riportata dalla stampa di regime:
“Il sindaco Alemanno, dopo aver consegnato la cittadinanza onoraria, ha regalato a Shalit lo stendardo che dal 2009 era esposto in piazza del Campidoglio. “Lo stendardo che abbiamo tenuto esposto in questa piazza e non è mai stato tolto te lo regalo – ha detto Alemanno – perché ti ricordi di questi anni anche dal nostro punto di vista. Ti vogliamo bene”.

Ritorna il trasformismo e da Godzilla si diventa Pinocchio…
Come già raccontato in passato, lo stendardo a cui si fa riferimento scomparve clamorosamente, per poi essere ristampato e riattaccato dopo tempo, quando Godzilla si fece prendere dalla gelosia.

Non c’era bisogno di mentire per supportare militarmente, economicamente e politicamente la brutalità coloniale di Israele.

Per quanto ci riguarda “riportate a casa” i turisti italiani che viaggiano in Israele narcotizzati dalla propaganda.
Al fianco dei/delle prigionieri/e palestinesi in lotta, fuoco alle carceri!

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