Lettera per IGLYO – Letter to IGLYO

Come Free Palestine Roma raccogliamo e divulghiamo la chiamata di alcuni collettivi e organizzazioni queer palestinesi che lavorano ormai da anni su questioni LGBT.

Supportiamo il comunicato in cui si chiede all’IGLYO (International Lesbian, Gay, Bisexual, Transgender and Queer Youth and Student Organisation) una delle più grandi organizzazioni LGBT, di  far trasferire l’Assemblea Generale che stanno organizzando proprio a Tel Aviv per dicembre 2011.

Sosteniamo la voce dei/delle queer palestinesi perché l’azione dell’IGLYO non può passare come come neutrale. Lo stato di Israele sta conducendo una campagna multi- millionaria “la campagna brand Israele” sovvenzionata ed elaborata dal ministero degli Affari Esteri israeliano per dare una nuova immagine ad Israele. Questa politica definita dalle e dagli attivisti “pinkwashing” tenta di promuovere quindi Israele come paese democratico e moderno utilizzando e manipolando, appunto, diritti, cultura e spazi LGBT.

Come queer coinvolte/i in Free Palesatine non saremo complici di nuovo l’apharteid e dell’occupazione e continueremo ad essere fermi contro ogni razzismo e contro le violenze che Israele compie contro la popolazione palestinese queer e etero.

Chiediamo quindi all’IGLYO di stare fuori dallo stato di Israele.

Free Palestine Roma

English version: Continua a leggere

Pubblicato in Boicottaggio, Campagne, General, Queer pinkwashing | Contrassegnato | Commenti disabilitati su Lettera per IGLYO – Letter to IGLYO

I raccolti palestinesi distrutti dalle fogne israeliane

di Emma Mancini
Non bastano gli attacchi quotidiani, le violenze a contadini e pastori, l’implementazione costante delle colonie. Ora a rendere la vita difficile ai palestinesi residenti nei villaggi a Sud di Hebron ci si mettono pure le fogne degli insediamenti israeliani illegali.

Il problema non è certo nuovo, da oltre vent’anni quindici villaggi palestinesi soffrono per le esalazioni e l’inquinamento proveniente dalle acque nere prodotte dai non graditi vicini. Un problema che durante l’estate diventa impossibile da affrontare. Insetti, zanzare, odore mefitico avvolgono ogni anno Dahiriyya, Al-Riniyya, Fawwar Camp, Abo Asaja, Abo Ghozlan e altri piccoli villaggi del distretto, nelle valli a Sud di Hebron e a Nord di Yatta. Le responsabili sono le colonie che circondano l’area, Kiryat Arba e Bet Hagay su tutte.

L’effetto sulla vita quotidiana dei residenti è tragico. Le fogne corrono vicinissime alle case: molti abitanti soffrono da anni di malattie connesse all’inquinamento e alla puntura di insetti, in particolare i bambini. Gli insetti, e le zanzare specialmente, attaccano le piantagioni nelle terre dei villaggi, distruggendo il raccolto e intaccando seriamente le poche fonti di entrata economica dei residenti. Ad essere colpite sono le colture tipiche delle colline a Sud di Hebron, vegetali e uva. “La maggior parte del raccolto è andato in fumo a causa degli insetti – racconta un contadino all’AIC – A volte non riesco a restare troppo tempo nella mia terra a lavorare per le zanzare e l’odore insopportabile”. Continua a leggere

Pubblicato in General, Notizie | Contrassegnato , , | Commenti disabilitati su I raccolti palestinesi distrutti dalle fogne israeliane

Chiamata all’azione: di’ all’IGLYO di stare fuori da Israele

Pubblichiamo questo appello di attivisti e attiviste queer palestinesi che chiede all’IGLYO di non essere complice delle politiche di pinkwashing israeliane. Ecco il link all’appello diffuso in inglese dalle tre associazioni http://www.pqbds.com/archives/111

Cari gruppi, collettivi, attiviste e attivisti LGBTQ,

come queer palestinesi appartenenti a diversi collettivi – alQaws for  Sexual & Gender Diversity in Palestinian society, Aswat — Palestinian  Gay Women, e PQBDS (Palestinian Queers for Boycott Divestment and  Sanctions) – vi scriviamo per esprimere il nostro sconforto per la  decisione dall’ International Gay and Lesbian Youth Organization [IGLYO]  di organizzare l’Assemblea Generale per Dicembre 2011 a Tel Aviv in Israele. Anche dopo averci contattati e dopo aver espresso la nostra più  profonda preoccupazione rispetto alle implicazioni problematiche e  politiche dell’organizzazione di questa conferenza, IGLYO ha pubblicato  una “lettera aperta – 2011 GA” dove viene sottolineato che non sono per  nulla contenti di rimettere in discussione la loro decisione e che anzi  difendono le loro posizioni;  ingannando, quindi, i membri dei gruppi  LGBT all’interno di un processo di normalizzazione e provvedendo a coprire l’apartheid di Israele e l’oppressione della popolazione  Palestinese.  IGLYO non ha solo deciso di tenere la loro General Assembly conference a Tel Aviv, ma ha accettato i soldi del governo  israeliano partecipando ad una più ampia campagna nel dare una nuova  immagine ad Israele “brand Israel” e nel crimine del pinkwashing.  Stiamo perciò chiedendo supporto nel comunicare a IGLYO perché la loro azione è iniqua e indecente, per un’organizzazione come la loro che  dovrebbe battersi a fianco delle persone queer o dei diritti umani in  più larga misura. Le politiche di Israele e l’occupazione non distinguono persone queer  da etero. Tutta la popolazione palestinese – queer ed etero – deve  affrontare gli effetti del muro dell’apartheid, dei checkpoint, degli insediamenti illegali e della violenza dei coloni: nessuno menziona che vivere sotto occupazione militare ti toglie qualsiasi diritto come  abitante di quella terra. Tutte le persone a Gaza, inclusi i queer,  vivono sotto un assedio illegale e medievale – e di fatto Gaza non è  altro che una prigione a cielo aperto. E come tutte e tutti le/gli abitanti di Israele, le persone queer sono soggette a discriminazioni di  leggi e di educazione che attraversano tutta la loro vite sia  nell’ambito privato che pubblico. Continua a leggere

Pubblicato in Approfondimenti, Boicottaggio, Notizie, Queer pinkwashing | Contrassegnato , , | Commenti disabilitati su Chiamata all’azione: di’ all’IGLYO di stare fuori da Israele

La giornata della Naksa a Qalandia

44 anni fa, Israele occupò la West Bank, la Striscia di Gaza e le alture del Golan, durante la guerra dei 6 giorni, che più tardì fu chiamata la “Naksa” palestinese, l’espulsione.
Questa domenica, in migliaia si sono raccolti a Gaza, Hebron, Gerusalemme est, Al Wallaja, Qalandia e ai confini con la Siria per segnare la giornata della Naksa, porre fine all’occupazione e chiedere il ritiro da tutte le terre occupate.
Un grande numero di soldati ha attaccato i manifestanti a Qalandia, mentre le persone si dirigevano verso il checkpoint che separa la città da Gerusalemme Est.

I testimoni raccontano che le truppe militari hanno invaso l’entrata di Ramallah, sparando lacrimogeni e pallottole rivestite di gomma ai manifestanti disarmati.
Molto lontano, 5 civili hanno riportato ferite dagli spari di questi munizioni, 2 di questi sono stati colpiti da un cecchino mentre stavano cercando di aiutare un manifestante ferito. Continua a leggere

Pubblicato in Notizie | Contrassegnato , | Commenti disabilitati su La giornata della Naksa a Qalandia

L’esercito israeliano arresta una bambina mentre era in visita dal padre imprigionato

Sono almeno 7,000 i prigionieri politici palestinesi detenuti in carcere.
Secondo i rapporti, 330 bambini e bambine sono tuttora detenuti in queste strutture.

Nablus
– Le truppe israeliane hanno arrestato Samah Mousalan, ragazzina di 13 anni, proveniente dalla zona nord di Nablus, mentre  era in visita da suo padre, trattenuto in arresto nel carcere israeliano del Negev.

Il “Palestinian Ministry of Political Prisoner Affairs” ha tenuto una conferenza stampa lunedì,
dicendo che Mousalan stava facendo visita al padre, quando un gruppo di soldati ha fatto irruzione nella sala visite arrestandola.
Secondo le ricostruzioni, i militari israeliani hanno dichiarato che la bambina ha provato a dare di nascosto qualcosa al padre, e per questa ragione è stata arrestata.
Secondo il Ministero palestinese deglli affari dei prigionieri politici, dopo che gli israeliani hanno investigato, la bambina non aveva nulla con sé,  l’accaduto si deve considerare come una provocazione e un atto volto a crare pressione psicologica sulla bambina e su suo padre.
Il padre di Mousalan è stato condannato a 13 anni di prigione e li sta scontando nel carcere del Negev.
Secondo il rapporto della polizia israeliana, la bambina è stata condotta alla corte militare di Be’er Sheva e la sua prigionia è stata estesa di 24 ore, dopo che i militari l’avevano interrogata. Continua a leggere

Pubblicato in General, Notizie | Contrassegnato , | Commenti disabilitati su L’esercito israeliano arresta una bambina mentre era in visita dal padre imprigionato

Naksa day ad al-Walaja

Pubblicato in Notizie | Contrassegnato , | Commenti disabilitati su Naksa day ad al-Walaja

Naksa day, al confine tra Siria e Israele

Almeno 20 morti e più di 200 feriti tra i/le manifestanti, palestinesi e siriani, che volevano raggiungere il confine durante la manifestazione del 5 giugno 2011, al confine tra Siria e Israele, nelle alture del Golan.
Alcune foto del massacro compiuto dall’esercito israeliano durante una giornata di lotta volta a ripetere la forte determinazione della giornata del 15 maggio scorso, dove la brutale risposta dell’esercito non riuscì a fermare l’attraversamento della frontiera. Continua a leggere

Pubblicato in General, Notizie | Contrassegnato , , | Commenti disabilitati su Naksa day, al confine tra Siria e Israele

A naksa inside a Naka: i giovani e le giovani di Gaza, alla frontiera di Beit Hanoun

Pubblicato in Gaza | Contrassegnato , , | Commenti disabilitati su A naksa inside a Naka: i giovani e le giovani di Gaza, alla frontiera di Beit Hanoun

Il villaggio di Ni’lin celebra il secondo anniversario della morte di Aqil Srour

Report completo in inglese sul sito del villaggio di Ni’lin.

Il 5 giugno 2009 Srour è stato ucciso dalle forze militari d’occupazione israeliane con un proiettile calibro 0.22 mentre stava cercando di soccorrere un ragazzo, anche lui colpito da un proittile, durante un corteo contro la costruzione del muro dell’Apartheid.
Ecco come il villaggio ricorda i suoi freedom figthers: continuando a lottare…

 

Pubblicato in Notizie | Contrassegnato , | Commenti disabilitati su Il villaggio di Ni’lin celebra il secondo anniversario della morte di Aqil Srour

Intervista alla sorella di Milad, ucciso a Silwan il 13 maggio 2011

Qualcuno l’ha chiamato “il primo martire della Terza Intifada”. Milad Ayyash, ragazzo di 17 anni, colpito a morte venerdì 13 maggio – due giorni prima del 63° anniversario della Nakba-.
Sua sorella ha dichiarato a “Palestine Monitor” che nel giorno in cui è morto, Milad si è svegliato presto per scrivere con la bomboletta sul muro fuori casa: “Palestine is Free on May 15th”.

Milad è stato colpito vicino la casa di un colono a Beit Yanaton da una guardia di sicurezza , nel quartiere di Ras al-Amud a Gerusalemme Est. Secondo le ricostruzioni, dopo che una molotov è stata lanciata all’interno dell’edificio, qualcuno da dentro ha tirato fuori un fucile ed ha sparato a Milad a 20-30 metri di distanza. Secondo i familiari, gli amici e i vicini, dopo che Milad è stato colpito, l’esercito israeliano ha lanciato dei lacrimogeni asfissiando il ragazzo e i suoi amici, impedendo così che il ragazzo fosse portato in ospedale per più di 30 minuti.
Dopo aver subito tre interventi all’ospedale di Al Mukassad, Milad è morto in seguito agli spari.
Palestine Monitor ha parlato con una delle due sorelle di Milad, Waed Ayyash di 24 anni, a casa della famiglia nel quartiere di Ras al-Amud. Quattro giorni dopo la morte del fratello, Waed dice di vive ancora in un incubo.

Palestine Monitor: Parlaci di Milad. Continua a leggere

Pubblicato in Notizie | Contrassegnato , , , | Commenti disabilitati su Intervista alla sorella di Milad, ucciso a Silwan il 13 maggio 2011