Archivi categoria: Sport sotto l’assedio

– ai rappresentanti dell’Autorità Nazionale Palestinese; – alla società civile palestinese e ai rappresentanti dei partiti e dei movimenti politici; – agli organi di informazione; – ai giovani a alle giovani sportive palestinesi.

Parole e racconti dai territori occupati.   Dopo il viaggio della carovana Sport sotto l’assedio a Gaza, Gerico e Gerusalemme, il giovedì pomeriggio Radio onda d’urto vi propone un ciclo di trasmissioni dedicati allo sport, alla situazione politica e sociale … Continua a leggere→

Il Centro sociale Burj Al Luq Luq (La Torre del Fenicottero) è nuovamente a rischio, a causa dell’ordine di esproprio emesso dalla Municipalità (israeliana) di Gerusalemme, al fine di  costruire nuove abitazioni per coloni israeliani. L’ordine prevede la demolizione di … Continua a leggere→

Ci stiamo riprendedo dalle fatiche della carovana, nel giro di pochi giorni pubblicheremo report anche degli ultimi due giorni e aggiungeremo foto, audio, magari qualche stralcio di video…  

Si gioca di mattina. La selezione maschile accusa molto il sole e il clima (una scusa dobbiamo pur trovarla no? Non possiamo certo scrivere che gli sportivi italiani fumano troppe sigarette…) e perde 4 a 0. La selezione femminile invece … Continua a leggere→

Nonostante tutti i permessi, non si riesce a passare il Check Point di Eretz in meno di 4 ore, quando si è in una carovana come la nostra. Dalle domande più stupide (a diverse persone la stessa addetta ai passaporti … Continua a leggere→

La mattinata di mercoledì viene dedicata all'analisi politico sociale di quello che succede nella striscia. Oggi non ci sono partite in programma e la mattina andiamo a conoscere l'attività dell'Associazione per lo sviluppo e la ricostruzione (acronimo PADR), legata al … Continua a leggere→

Questa mattina all'università di Al Aqsa sono iniziate le partite. La "selezione" femminile di Sport sotto l'assedio ha incontrato la squadra di Gaza, ragazze tra i 20 e i 24 anni che praticano l'attività sportiva senza avere mai la possibilità … Continua a leggere→

Lunedì abbiamo visitato il centro culturale per bambini e giovani di Jabalia, quartiere di profughi dove in 5 km vivono 120mila persone.